M.G.A. |
QUOTAZIONI |
Apprendista ceramista dall'etą di
dodici anni presso la fornce dei "Fornari" ad Albisola,
dopo varie esperienze come torniante dipendente a Livorno, presso
la manifattura "Bonfiglio"
e a Napoli presso i "Picone", Giuseppe Mazzotti,
detto Bausin, nel 1903, nei locali di Vicolo del Pozzo ad
Albisola, apre una bottega dove realizza comignoli per
l'edilizia.
Presto la fornace diviene "Fabbrica di Ceramiche d'Arte
Tradizionali e Moderne Giuseppe Mazzotti" e inizia la
lavorazione della ceramica artistica in proprio firmando con le
sue iniziali "M.G.A.", i pezzi che escono dalla
bottega.
Grazie anche alla collaborazione di alcuni noti ceramisti
albisolesi come Pietro Rabbia e Dario
Ravano, nel 1906 ottiene per i
suoi lavori una medaglia d'oro alla
mostra dell'artigianato di Savona e, grazie al
successo ottenuto decide di aprire un negozio, gestito dalla
moglie Celestina Gerbino Promis, per la vendita diretta al
pubblico.
a partire dagli anni del primo dopoguerra collabora con la
manifattura il giovane pittore Giuseppe Agnino.
Dal 1922 al 1927 entra in societą nella fabbrica il pittore e
decoratore Guido Cavallero,
gią tenente colonnello a riposo e assume il nome di
"Premiata Fabbrica Ceramiche Artistiche gią Mazzotti di
Cavallero & C." firmando, a volte, la produzione con la
dicitura "Cavallero & Mazzotti".
In questi anni la manifattura si avvale anche della
collaborazione di grandi ceramisti esterni quali Mario Gambetta, Virio da Savona
e Paolo Rodocanachi.
Nel 1923 viene aperta una seconda sede della fabbrica, in
Albisola Superiore, sotto la direzione di Torido Mazzotti,
primogenito di Giuseppe.
Nel 1925 alcune ceramiche con il marchio "M.G.A." sono
presentati all'Esposizione Internazionale di Arti Decorative e
Moderne di Parigi e il successo ottenuto apre alla manifattura il
mercato internazionale.
Nel 1928 la fabbrica realizza un catalogo della propria
produzione nel quale presenta oltre cinquecento ceramiche
classiche, moderne e le prime opere di stile futurista.
Dal 1928 il fratello di Torido, Tullio (detto
Tullio d'Albisola)
inizia a raccogliere intorno alla manifattura una sempre maggiore
schiera di artisti futuristi che disegnano e realizzano per
l'"M.G.A." le ceramiche che l'hanno resa famosa.
Negli anni Venti tra gli altri collaborano con la manifattura i
pittori Antonio Vaccari,
Giovanni Gerlo, Orlando Gambino
e il fornaciaio Lino Mordeglia e
ancora Alf Gaudenzi, Fillia, Fortunato Depero,
Nino Servettaz
ed altri.
Nel 1930 Farfa disegna
per la manifattura, in collaborazione con Tullio, 11 pezzi, poi
realizzati da Giuseppe Giacchino, destinati a rivoluzionare gli stilemi della
ceramica futurista.
Nel 1932 viene costruita, su progetto dell'architetto e ceramista
di origini bulgare Nicolaj
Diulgheroff, una nuova e grande
fabbrica sulla via Aurelia, alla foce del torrente Sansobbia,
fabbrica che viene ampliata due anni dopo.
Dal 1933 al 1938 collabora saltuariamente con la manifattura Guglielmo Sansoni
detto Tato e negli stessi anni il designer Bruno
Munari.
Nel 1937 la "M.G.A." ottiene il Grand Prix
all'Esposizione Mondiale di Parigi.
Tra i collaboratori di questo periodo ricordiamo Romeo Bevilacqua,
famoso anche per le sculturine raffiguranti piccoli cani, Lino Berzoini, Bartolomeo Tortarolo e Nino
Strada.
Tra i collaboratori attivi negli anni Trenta ricordiamo anche Salvatore Fancello, Agenore Fabbri, Lucio Fontana e Aligi
Sassu.
Nel 1939, a causa delle sanzioni, la "M.G.A." perde i
mercati internazionali e la fabbrica si avvia ad un lento ed
inesorabile declino che la conduce alla chiusura.
Nel 1944 Giuseppe Mazzotti, a San Michele di Mondovģ, muore
mentre i figli Torido e Tullio subiscono le persecuzioni
fasciste.
Dopo la guerra i figli Torido, Tullio e Vittoria
riprendono l'attivitą e negli anni Cinquanta la fabbrica risale
la china e riprende la collaborazione con numerosi artisti e
artigiani dell'epoca tra cui: Renzo
Aiolfi, Giovanni Battista De Salvo, Giuseppe Capogrossi, Pina
Olivero, Asger
Jorn, Karel
Appel, Piero Manzoni, Franco Garelli, Emilio Scanavino,
Roberto Crippa e
molti altri.
Tra il 1946 e il 1951 Giacomo Manzł
realizza presso i laboratori della manifattura la plastica di
alcuni putti e il decoro di piatti e bottiglie.
Nei primi anni Cinquanta collabora con la ditta la designer Cipģ Ferrari Polli.
Nel 1950 la "M.G.A." č chiamata a rappresentare la
produzione ceramica italiana alla Mostra dell'Artigianato
Italiano al Brooklyn Museum di New York.
Nel 1959 i tre fratelli Mazzotti decidono di dividere l'azienda
di famiglia e Torido, aiutato dalla moglie Rosa Bovio e dai figli
Bepi e Celina, rimane
l'unico titolare della fabbrica, attiva ancora oggi, alla quale
assegna il nome di "Ceramiche e Maioliche Artistiche Giuseppe
Mazzotti 1903".
Negli anni Sessanta Anna Maria Traverso, in arte Annaviva, moglie
del futurista Givanni Acquaviva, cuoce nei forni della
manifattura una serie di raffinate ceramiche raffiguranti la
Madonna successivamente esposte in una mostra organizzata da Tullio d'Albisola
in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario
dell'incoronazione della Madonna di Savona.
www.gmazzotti1903.it/home.html
www.fondazione.gmazzotti1903.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Mazzotti_Manifattura_Ceramiche