Aligi SASSU | QUOTAZIONI |
Pittore e scultore Aligi
Sassu nasce a Milano il 17 luglio del 1912 e compie gli studi in
modo irregolare frequentando saltuariamente l'Accademia di Brera
dove conosce Lucio Fontana e Nino Strada.
Giovanissimo adolescente conosce Bruno Munari, artista eclettico e ceramista, ed entra a far
parte del movimento futurista, partecipando alle mostre del
movimento in Italia e all'estero.
Nel 1928, a soli sedici anni, presenta tre sue opere futuriste
alla Biennale di Venezia e negli anni successivi espone, con
successo, alla Galleria Milano, al Milione e alle Tre Arti.
Nel 1934 trascorre un soggiorno di sei mesi a Parigi dove si
dedica allo studio dell'Impressionismo e dove conosce Lionello
Venturi, De Pisis e Léger.
Tornato a Milano condivide uno studio d'arte con Giacomo Manzù.
Nel 1935 dipinge "Fucilazione nelle Asturie" opera che
testimonia il suo impegno antifascista.
Nel 1937 entra a far parte di "Corrente" e nello stesso
anno, a causa delle sue idee politiche, viene arrestato e
condannato dal regime fascista ad un anno e mezzo di reclusione.
Fino al 1940 sarà sorvegliato speciale.
Grazie all'amicizia con Munari nel 1939 incontra Tullio
d'Albisola e con lui si avvicina
alla materia ceramica, materia a lui particolarmente congeniale e
che lo condurrà alla scultura, iniziando a frequentare i
laboratori della manifattura albisolese "M.G.A.", di proprietà della famiglia Mazzotti,
con la quale collaborerà saltuariamente fino alla metà degli
anni Cinquanta.
Nel 1941 espone alla bottega di Corrente e partecipa al Premio
Bergamo.
Nel settembre del '43 entra in clandestinità e partecipa alla
resistenza antifascista.
Nel 1944 dipinge i "Martiri di piazzale Loreto".
Dal 1945 al 1947 Aligi Sassu apre un proprio laboratorio di
ceramica artistica a Castel Cabiaglio, in provincia di
Varese, ma a causa della scarsa esperienza di fornaciaio
l'esperimento non ottiene successo.
Nel 1948 espone alla Galleria dell'Illustrazione Italiana di
Milano, insieme ad una serie di ventotto dipinti, sessanta opere
in ceramica realizzate a gran fuoco, tra il 1942 e il 1946,
presso la fabbrica albisolese dei Mazzotti.
Tra il 1949 e il 1950 realizza alcuni rivestimenti in mosaico
ceramico destinati alla pavimentazione navale ed eseguiti presso
la fabbrica milanese di refrattari "Ajò" che mette a disposizione dell'artista i
suoi forni anche tra il 1957 e il 1959, per la realizzazione del
mosaico ceramico di 300 mq. destinato alla pavimentazione
dell'abside della chiese di S. Elia di Cagliari.
Nel 1950 presenta una sua scultura intitolata Il ciclista
alla Mostra dell'Artigianato Italiano organizzata dal Brooklyn
Museum di New York
Nel 1951 partecipa alla mostra itenerante, durata tre anni, degli
artisti italiani organizzata negli Stati Uniti dalla
"Compagnia Nazionale d'Arte" e allestita nei maggiori
musei statunitensi dall'architetto Victor Proetz ed è presente,
con due servizi da tavola decorati nello stile tradizionale
savonese, alla IX Triennale di Milano.
Nel 1953 partecipa, ottenendo un premio alla Fiera di Vicenza.
Nel 1957 partecipa alla Mostra Internazionale della Ceramica di
Nizza e nel 1958 ottiene il Premio Modigliani.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta collabora con la manifattura
albisolese di Bartolomeo Tortarolo, "Pozzo della Garitta"
Nel 1961 l'artista partecipa con un grande piatto con cavalli, al
III° Festival Albisolese della Ceramica.
Nel 1963 l'artista, presente alla quinta edizione del Festival
Albisolese, dopo aver offerto gratuitamente la sua opera per la
realizzazione della pavimentazione del Lungomare degli Artisti di
Albissola Marina, lascia l'Italia ed apre uno studio a Cala S.
Vincente nell'isola di Maiorca.
Negli anni successivi realizza alcuni lavori presso la
manifattura "San
Giorgio" di Albissola
Marina.
Negli anni Settanta realizza alcuni lavori che cuoce nella
fornace milanese di Giuseppe
Rossicone e della manifattura
"La Colonna"
gestita da Renata Usiglio.
Nel 1972, presso la "Galleria '32" di Milano viene
allestita un'importante mostra di ceramiche alla quale Aligi
Sassu partecipa con ventisei opere.
Nella seconda metà dello stesso decennio realizza alcune opere
presso la torinese "Cerrato
Ceramiche" di Victor Cerrato.
Nel 1992 Aligi Sassu realizza quello che si può considerare il
suo testamento artistico con l'opera "Il mito
Mediterraneo", un pannello ceramico costituito da
cinquecentottantasei formelle, per una superficie complessiva di
oltre duecentocinquanta metri quadrati, realizzato presso la
manifattura "Ceramica Rondine"
e destinato a decorare la sede del Parlamento Europeo a
Bruxelles.
Aligi Sassu muore a Palma de Majorca nel 2000.
Numerose opere in terracotta e ceramica di Aligi Sassu sono oggi
conservate al Museo della Ceramica di Faenza e al Museo Mazzotti
di Albisola e una raccolta di sue ceramiche è conservata al
Metropolitan Museum of Decorative Art di New York.
www.archiviosassu.it/aligi_sassu_ceramica.htm
www.fondazionealigisassu.it/news_it.htm
www.micfaenza.org/it/mostre/286-aligi-sassu-l-opera-ceramica.php