Nicolaj DIULGHEROFF | QUOTAZIONI |
Nasce nel 1901 a Kustendil
(Bulgaria).
Pittore e architetto studia a Vienna alla Kunstegewerbe Schule,
poi si trasferisce a Dresda, dove nel 1922 tiene la sua prima
personale di pittura, e dove segue i corsi della Neue Schule fur
Kunst der Weg.
Nel 1923 è a Weimar, al Bauhaus, dove conosce e frequenta
numerosi artisti d'avanguardia.
Nel 1924 la Galleria Nazionale d'Arte di Sofia gli dedica una
personale.
Si trasferisce in Italia nel 1926 e si iscrive alla Scuola
Superiore di Architettura presso l'Accademia Albertina di Torino
dove, nel 1936, ottiene la laurea.
A Torino conosce Fillia e prende
parte al movimento futurista con il quale espone alcuni quadri
alla XXVIII Esposizione Nazionale della Società Amici dell'Arte
di Torino.
Nel 1928 partecipa alla II Biennale di Venezia, esponendo alcune
opere nella sala dedicata ai futuristi, e alla I Mostra di
Architettura Futurista a Torino.
Intorno alla fine degli anni Venti inizia la sua collaborazione
con la manifattura ceramica albisolese "M.G.A." di proprietà della famiglia Mazzotti e
con la ditta "Lenci" di
Torino, per la quale disegna arazzi e bambole.
Nel 1929 espone alla Galleria Pesaro di Milano, all'Esposizione
Futurista di Mantova, alla I Sindacale di Torino, e alle
Esposizioni Internazionali di Barcellona e Parigi.
Partecipa a tutte le Biennali di Venezia dal 1930 al 1938.
Nel 1931 è presente alla II Esposizione d'Architettura Razionale
Italiana di Roma, alla II Mostra Futurista tenuta alla Galleria
Pesaro di Milano e alla Permanente di Milano, nel 1933 alla
V Triennale di Milano e nel 1935 alla II Quadriennale di Roma.
Nel 1932 si laurea in architettura all'Accademia Albertina e su
invito di Tullio e Torido
Mazzotti, progetta la nuova
fabbrica di ceramiche "M.G.A" di Albisola, da lui
definita "officina futurista", la cui realizzazione si
conclude nel 1934.
Alla fine degli anni '30, nonostante già da tempo interessato
agli esiti razionalisti della sua arte, realizza alcune ceramiche
in stile futurista ancora per la manifattura dei Mazzotti.
Espone ancora alla Prima Mostra di Aeropittura di Roma e a quella
di Pittura e Aeropittura Futurista di Trieste.
Dopo la seconda guerra le sue opere partecipano a numerose mostre
storiche dedicate all'astrattismo e al futurismo e, a partire dal
1972, si dedica prevalentemente alla pittura.
Muore a Torino nel 1982.