Tullio MAZZOTTI (Tullio d'Albisola) |
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Secondo genito di Giuseppe Mazzotti, Tullio
Mazzotti (detto Tullio D'Albisola) nasce ad Albisola il 2
dicembre 1899 e, ancora giovanissimo, collabora con il fratello
maggiore Torido, nella
gestione della fabbrica paterna "M.G.A.", formandosi
sotto la direzione di Manlio
Trucco.
E' uno dei grandi innovatori della tradizione ceramica albisolese
e il primo a trasporre il pensiero futurista nell'arte ceramica
trasformando, insieme al fratello Torido, la fornace del padre in
una vera fucina di artisti-ceramisti e invitando a collaborare,
già negli anni '20, nomi come Nino
Strada, Bruno Munari, Fillia, Giovanni Acquaviva e
tanti altri che possono realizzare, nella più totale libertà
creativa, le loro opere nei forni della fabbrica.
Nel 1925 Tullio partecipa con alcune delle sue creazioni
all'Exposition des Arts Decoratifs et Industriels Modernes di
Parigi e in questa occasione viene in contatto con Fillia e Nicolaj Diulgheroff.
Nel 1929 é tra i protagonisti, con le sue opere, della Mostra
"Trentatré futuristi"che si tiene alla Galleria Pesaro
di Milano.
Nel 1929 si reca a Faenza e frequenta, allievo di Gaetano
Ballardini, il Corso Internazionale Universitario di Ceramica
Medievale e Moderna e nello stesso anno presenta i suoi lavori in
una personale alla Galleria Pesaro di Milano
Nel 1930 espone in Arte Futurista ad Alessandria.
Nello stesso anno è tra i fondatori del
"Gruppo Artisti Genovesi Sintesi" con Dino
Gambetti, Edoardo
Alfieri, Luciano Lombardo, Lelio Pierro, Libero Verretti e Giacomo
Picollo e con loro partecipa
alla XXI Esposizione della Società Amici dell'Arte.
Nel 1931 partecipa alla mostra futurista di pittura, scultura,
aeropittura, arti decorative e architettura nella Galleria d'Arte
di Firenze e alla mostra futurista di aeropittura e scenografia
alla Galleria Pesaro di Milano.
Nel 1932 presenta alcune opere a "Enrico Prampolini e gli
aeropittori italiani" alla Galerie de la Reinassance di
Parigi.
Ancora nel 1932 alcune sue ceramiche sono fotografate per la
mostra fotografica futurista di Trieste.
Nel 1933 espone alla Mostra d'Arte Futurista al palazzo Ferroni
di Firenze, alla Galleria Pesaro di Milano in Omaggio Futurista a
Umberto Boccioni e alla Mostra futurista di Livorno.
Tra il 1932 e il 1933 cura l'edizione dei libri futuristi in
Litolatta con testi suoi e di Filippo Tommaso Marinetti
Nel 1935 in "les Futuristes Italiens", tenuta alla
Galerie Bernheim-Jeune di Parigi, ottiene una sezione personale.
Il 7 settembre del 1938 pubblica, insieme a Filippo Tommaso
Marinetti, il manifesto futurista "Ceramica e
Aeroceramica" e partecipa alla mostra di aeropittura
futurista nel salone della Gazzetta del Popolo a Torino.
Nel 1939 realizza, su idea di Enrico Prampolini, il
decoro murale in ceramica, dal titolo Ritmi d'Africa, sulla
facciata esterna del bar del ristorante della piscina alla
Triennale d'Oltremare di Napoli.
Durante la seconda guerra mondiale è costretto a nascondersi
perchè ricercato dai nazi-fascisti a causa della sua militanza
socialista.
Alla fine della guerra riprende la sua attività artistica e nel
1959, dopo la morte della madre, si separa dal fratello e insiema
alla sorella Vittoria e
alla nipote Esa apre una sua
fornace denominata "V.M.A."
(Vittoria Mazzotti Albisola).
Tullio Mazzotti muore ad Albisola nel 1971.
Alcuni suoi lavori sono oggi conservati nel
Museo Mazzotti di Albisola.
www.treccani.it/enciclopedia/tullio-mazzotti_(Dizionario_Biografico)/
www.pittoriliguri.info/pittori-liguri/mazzotti-tullio-tullio-dalbisola/