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Giuseppe CAPOGROSSI QUOTAZIONI

Giuseppe Capogrossi, uno dei maggiori pittori italini del Novecento, nasce a Roma nel 1900.
Dopo aver ottenuto la laurea in giurisprudenza inizia, alla metà degli anni Venti inizia a dedicarsi alla pittura divenendo allievo di Felice Carena.
Nel 1927 esordisce alla Galleria Doria in una collettiva di pittura con
Antonietta Rafael, Mario Mafai e Scipione.
Trasferitosi a Parigi, dove rimane fino al 1933, conosce Modigliani e Rousseau e, insieme a
Corrado Cagli ed Emanuele Cavalli fonda il gruppo de "l'école de Rome" con il quale espone alcuni quadri di carattere realista alla "Galerie Bonjean".
Partecipa alle Biennali di Venezia del 1930, '34 e '36 e alla II e III Quadriennale di Roma e la sua pittura inizia ad evolvere in direzione di una significativa semplificazione della forma fino ad orientarsi, intorno alla fine degli anni Quaranta, verso l'astrattismo realizzando i suoi primi caratteristici segni uncinati che saranno esposti per la prima volta a Roma.
Nel 1932 espone in una collettiva alla Galleria di Roma e l'anno dopo alla Galleria Il Milione di Milano
Nel 1935 partecipa alla collettiva "Exibition of Contemporary Italian Painting" di San Francisco
Nel 1939, nel '40 e nel '42 partecipa al Premio Bergamo.
Dal 1940 è titolare della cattedra di Figura al Liceo Artistico di Roma incarico che mantiene fino al 1966.
Nel dopoguerra rinnova il suo linguaggio pittorico affacciandosi all'astrattismo e espone il frutto dei suoi nuovi lavori nel 1947, alla Galleria Il Cortile di Roma
Nel 1949 aderisce al gruppo Origine e nel 1953 è tra i firmatari del VI° Manifesto Spazialista, con
Lucio Fontana, Gianni Dova e Roberto Crippa.
Nel 1950 realizza un'importante personale alla Galleria del Secolo di Roma, replicata poi alla Galleria il Milione di Milano e alla Galleria del Cavallino di Venezia.
Nel 1951 partecipa, unico italiano, alla mostra Véhémences Confroontées
Negli anni Cinquanta Capogrossi, dopo una prima esperienza presso la fabbrica vietrese di
Raffele Pinto, si avvicina alla ceramica e, nel 1957, realizza alcuni lavori in terracotta decorata sotto vernice presso la manifattura albisolese "M.G.A." di proprietà della famiglia Mazzotti e oggi conservati al "Museo Mazzotti".
Sempre degli anni Cinquanta è la collaborazione di Capogrossi con alcune fornaci di ambito romano.
Intorno alla fine degli anni Cinquanta contribuisce, offrendo gratuitamente la sua opera, alla realizzazione del Lungomare degli Artisti di Albisola.
Tra la fine dei Cinquanta e i primi Sessanta realizza il disegno di alcuni decori per la manifattura derutese "
Ars Deruta"
Nel 1960 è invitato alla Biennale d'Arte di Tokio.
Nel 1962 è insignito del Premio per la pittura alla Biennale di Venezia, ex aequo con Ennio Morlotti.
Dal 1966 è docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Successivamente Capogrossi torna a Roma, nel suo studio di via Terme Deciane 12, dove muore nel 1972.

   
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Retrospettiva

www.scuolaromana.it/artisti/capogros.htm

www.settemuse.it/pittori_scultori_italiani/giuseppe_capogrossi.htm