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Alfredo GAUDENZI QUOTAZIONI

Il pittore, scultore, illustratore, scenografo e ceramista albisolese Alfredo Gaudendenzi, detto Alf, nasce a Genova nel 1908 e compie gli studi alla Scuola Superiore di Architettura di Torino completando la propria formazione nei circoli futuristi della città dove conosce Fillia e Dino Gambetti.
Si avvicina al movimento Futurista nel 1926 a Torino dove frequenta la Scuola Superiore di Architettura.
Nel 1928 espone il dipinto "Clown" alla XVI Biennale di Venezia.
Nel 1929, dopo alcune esperienze a Roma come illustratore e scenografo, conosce
Tullio Mazzotti e inizia una collaborazione con la manifattura di ceramiche artistiche "M.G.A.", di Albissola Marina, come plasmatore e decoratore di terrecotte maiolicate e dipinte a mano in stile futurista, molte delle quali a soggetto caricaturiale e ispirate al mondo dello sport.
Nel 1930 dieci suoi piatti, celebrativi del fascismo e ispirati alle formulazioni futuriste, sono esposti alla V Triennale di Milano.
Sempre nel 1930 è tra i fondatori del "Gruppo Artisti Genovesi Sintesi" con Dino Gambetti, Tullio Mazzotti,
Edoardo Alfieri, Luciano Lombardo, Lelio Pierro, Libero Verzetti e Giacomo Picollo e con loro partecipa alla XXI Esposizione della Società Amici dell'Arte.
L'anno successivo una serie di piatti dalle forti connotazioni umoristiche e caricaturiali, sono esposti alla mostra del gruppo degli artisti genovesi "Sintesi" alla Galleria Vitelli di Genova.
Nel 1931 crea una serie di buffi ritratti di uomini baffuti, realizzati attraverso l'uso di semplici moduli geometrici diversamente articolati, di sapore cubo-futurista.
Nel corso degli anni Trenta Alf Gaudenzi abbandona gradualmente le istanze futuriste per rivolgere il suo interesse verso una dimensione illustrativa che acquista una sempre maggiore malinconica espressività.
Verso la fine degli anni Trenta la produzione ceramica dell'artista, ormai quasi esclusivamente di tipo plastico, si interrompe per riprendere, saltuariamente, intorno all'inizio degli anni Cinquanta, quando ricomincia a frequentare la fornace
Pozzo Garitta, di Bianco d'Albisola, dove assume per qualche tempo l'incarico di responsabile commerciale.
Successivamente, tornato a Genova, frequenta i forni dello "
Studio di Arte della Ceramica" di Mario Labò, e lavora nel proprio laboratorio.
INegli anni del dopo guerra i suoi lavori, generalmente pezzi unici, si orientano verso criteri di maggiore stilizzazione formale che assumono l'aspetto di vere e proprie sculture..
Nel 1958 Gaudenzi, insieme alla moglie Piera, avvia una produzione di oggettistica di alto livello arricchita da decori a terzo fuoco.
Nel 1975 allestisce, presso la galleria genovese "Il Vicolo" di sua proprietà, la mostra "I babacci di Alf Gaudenzi" dove espone, insieme a collages, disegni e cartoplastici, alcune ceramiche, i babacci (rospacci come definivano i suoi personaggi le decoratrici di "Pozzo Garitta") raffiguranti personaggi buffi costruiti secondo semplici moduli geometrici.
Negli ultimi anni della sua carriera Alf Gaudenzi si occupa anche della produzione di ceramiche per l'edilizia, realizzando una serie di pannelli decorativi, e di personaggi di presepe.
Alf Gaudenzi muore a Genova nel 1980.
Alcuni suoi lavori sono conservati nel G.Museo Mazzotti di Albissola Mare.

   

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