Giuseppe
Agnino con Giulio
e Angelo Barile
fondano nel 1921, in Albisola Capo, la fabbrica "La Casa
dell'Arte" per la produzione di ceramiche artistiche
moderne, assumendo come tecnici esperti Dario Ravano, Ivos Pacetti e il
Roggiapani, appena
usciti dalla smobilitata "M.A.S."
(Maioliche Artistiche Savonesi) e come decoratore il pittore Manlio Trucco,
di ritorno dall'esperienza artistica parigina.
Nel 1923 anche il torniante Paolo Saltarelli,
reduce da una breve esperienza presso "La Fenice" è
assunto alla manifattura
La produzione, eseguita sotto la direzione artistica di Pietro Rabbia e
Manlio Trucco, con l'utilizzo di smalti nuovi ed originali, viene
presentata per la prima volta nel 1924 all'Esposizione di Pesaro.
Nel 1925 alcune opere de "La Casa dell'Arte" sono
esposte alla Biennale di Monza.
Tra il 1926 e il 1927 collabora con la manifattura Arturo Martini
che modella alcune ceramiche poi esposte alla Galleria Pesaro di
Milano e alla Biennale d'Arte di Venezia.
Nel 1929 la manifattura partecipa alla Mostra d'Arte Decorativa
di Monza e nello stesso anno la Regina Margherita, vedova di
Umberto I di Savoia, rende onore, con una sua visita, alla
manifattura.
Dalla fine degli anni Venti all'inizio degli anni Quaranta la
direzione della fabbrica è affidata a Giovanni Battista
De Salvo, alla direzione del reparto decorazione viene
assunta la pittrice Aragno
e i pittori e decoratori Ego Bianchi, Pina Olivero, Trivora e Armando
Vassallo; Umberto
Ghersi e Giuseppe
Venturi ricoprono il ruolo di tecnici degli impasti e delle
terre e Saltarelli collabora come torniante.
Nel 1933 la ditta partecipa alla Triennale d'Arte di Milano
e viene premiata con medaglia d'oro.
L'anno successivo ottiene lo stesso riconoscimento alla
Mostra di Tripoli.
Nel 1935 "La Casa dell'Arte" partecipa alla Mostra
d'Arte Decorativa di Parigi e, nello stesso anno ottiene un
Diploma d'Onore all'Expo' di Bruxelles.
Nel 1936 riceve un diploma di Medaglia d'Oro alla Triennale di
Milano.
Nel 1937 la manifattura presenta, all'Esposizione Universale di
Parigi, un pavimento in formelle di ceramica su disegno del
pittore maremmano Giuseppe Cesetti
ottenendo una Medaglia d'Oro.
Nel 1937 Giò Ponti
collabora con "La Casa dell'Arte" progettando alcuni
lavori in ceramica.
Dal 1943, a causa degli eventi bellici, la manifattura rimane
inattiva e la produzione riprende nell'immediato dopoguerra
ma la ditta va incontro ad un progressivo declino.
Nei primi anni del dopoguerra collabora con la manifattura Alberto Nobile.
Nel 1955 la manifattura, la cui sede è in via Aurelia ad
Albisola Capo, chiude e viene rilevata dai fratelli Angelo e Luigi Pescio.
Tra gli artisti che collaborano con la manifattura, oltre a
quelli già citati, sono da ricordare:
Adelina
Zandrino, Francesco
dal Pozzo, Tosetti,
Emanuele
Rambaldi e Mario
Gambetta.