Arturo MARTINI | QUOTAZIONI |
Tra i massimi scultori del
'900 italiano Arturo Martini nasce a Treviso l'11 agosto 1889.
Si avvicina la prima volta alla ceramica iniziando a lavorare a
tredici anni presso una fabbrica locale.
La sua formazione artistica si svolge dal 1905 al 1912 tra
Treviso, dove lavora come apprendista presso le fabbriche di
ceramica "Sebellin",
di proprietà di Teodoro Sebellin,
e presso la "Gregorj Ceramiche"
di Gregorio Gregorj,
e Venezia dove studia alla Libera Scuola del Nudo della città.
Nel 1909 è all'Accademia di Belle Arti di Monaco, alievo di
Adolf Hildebrand e l'anno successivo, rientrato in Italia, entra
a far parte del gruppo della Scuola di Burano guidato dal pittore
Gino Rossi.
Nel 1911 gli viene dedicata una sale personale alla mostra di Ca'
Pesaro a Venezia.
Nel 1912 espone al Palais d'Automne a Parigi insieme a Modigliani
e De Chirico.
Nel 1914 è presente a Roma, alla Seconda Esposizione della
Secessione Romana, tra i cosidetti "rifiutati" della
Biennale di Venezia.
Vicino, dapprima, al gusto Secessionista si avvicina poi al
Novecentismo e all'Espressionismo ed è presente con alcune opere
alle mostre organizzate dal gruppo
"Novecento" in Italia e all'estero.
Nel 1919 realizza alcune plastiche decorative presso la
manifattura di Calzi a Faenza,
maiolicate poi da Pietro Melandri.
Nella prima metà degli anni Venti, essendosi trasferito a Vado
Ligure prende a frequentare l'ambiente artistico albisolese,
conosce il ceramista Manlio Trucco e
nel 1926 modella per lui una serie di gruppi in ceramica che,
eseguiti in un numero ridotto ma non precisato di esemplari,
vengono esposti nel 1927 alla Galleria Pesaro di Milano e nel
1932 a Venezia.
Nel 1926 è presente con alcuni lavori alla Biennale di Venezia e
alla I Mostra del Novecento.
Tra il 1926 e il 1927 collabora con la "Casa dell'Arte"
realizzando alcune plastiche poi esposte alla Galleria Pesaro di
Milano e alla Biennale di Venezia.
Altri gruppi simili, dipinti a tinte più accese dal pittore Emanuele
Rambaldi, vengono eseguiti da
Martini, su commissione dell'architetto Mario Labò, per la manifattura "I.L.C.A." di Genova Nervi tra il 1928 e il
1930.
Nel 1931 vince il primo premio per la scultura alla Quadriennale
d'Arte di Roma e nel '32 tiene una personale alla Biennale di
Venezia.
Nel 1933 ottiene il Premio Bagutta
La produzione ceramica di Arturo Martini realizzata in
collaborazione con le manifatture albisolesi la "Fenice" e "S.P.I.C.A." continua saltuariamente fino alla metà
degli anni Trenta.
Nel 1934 collabora con il pittore Achille Funi alla decorazione
della chiesa del Cristo Re di Piacenza e tra il 1934 e il '35
esegue due opere, l'Athena e la Vittoria, per l'Università di
Roma e il Palazzo delle Poste di Napoli.
Nel 1936, insieme ai maggiori artisti dell'epoca, collabora ai
lavori di decorazione del Palazzo di Giustizia di Milano.
Tra il 1941 e il '42 realizza cinque altorilievi per l'Arengario
di Milano.
Ancora nel 1942 gli viene assegnata la cattedra di Scultura
all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Negli ultimi anni della sua vita si dedica soprattutto alla
pittura.
Muore a Milano il 22 marzo1947.
www.scultura-italiana.com/Biografie/MartiniA.htm
www.scultura-italiana.com/Galleria/Martini%20Arturo/index.html
www.thais.it/speciali/Arturo_Martini/default.htm