Il tecnico della ceramica e
fornaciaio Luigi Pescio (1905-1977) inizia a lavorare, all'età
di dieci anni, presso la manifattura albisolese "Alba
Docilia".
Dopo aver fatto esperienza presso la "M.G.A. di proprietà di Giuseppe
Mazzotti, collabora per alcuni
anni con le manifatture ceramiche albisolesi la "Fenice" e la "S.P.I.C.A.".
Nel 1943 è tra i soci fondatori, insieme con Paolo Castello, Giuseppe
Venturi e Giacinto
Canepa, della "I.C.A." (Industira Ceramiche Albisolosi).
Alla fine del secondo conflitto mondiale Luigi Pescio lascia la
"I.C.A.", divenuta "F.A.C." (Fabbrica Albisolese Ceramiche) e, dopo un
incarico di direttore artistico della "Rayon" si associa, dal 1950 fino al 1955, con Ernesto
Daglio nella proprietà della
"Fenice".
Alcuni anni dopo lascia la "Fenice" per aprire un
manifattura ceramica per proprio conto e, rilevata con il
fratello la fabbrica di ceramiche e maioliche artistiche
albisolese "La Casa dell'Arte",
nel 1955 fonda la manifattura ceramica "I.M.A." (Industria Maioliche Albisola) che oltre
alla produzione di ceramiche artistiche si prefigge lo scopo di
mettere a disposizione degli artisti interessati gli strumenti
necessari alla realizzazione delle loro opere.
Con Luigi Pescio lavorano nelle manifattura di famiglia i figli Luigi
junior ed Angelo.