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C.A.C.F.
(C.A.C. Faenza, Ceramiche Faentine)
QUOTAZIONI

Al termine della seconda guerra mondiale, tredici ceramisti faentini trovandosi di fronte l'esigenza di ricominciare a lavorare si riuniscono in cooperativa e fondano, nel settembre del 1945, la manifattura ceramica "C.A.C.F." (Cooperativa Artigiana Ceramisti Faentini) con sede nella ex fabbrica Farina in via Canal Grande 2 e, grazie all'aiuto finanziario del Comitato di Liberazione Nazionale e dall'associazione americana "C.A.D.M.A.", avviano la produzione ispirandosi agli stili tradizionali faentini e all'opera della antica manifattura "Ferniani".
I soci della cooperativa sono:
Aldo Bacchilega, Ezio Boschi, Emilio Casadio, Canzio Contavalli, Luigi Contavalli, Ilario Fabbri, Luigi Fantoni, Roberto Mazza, Giuseppe Melandri, Mario Ortolani, Vincenzo Ossani, Giovanni Pretolani e Marcello Zanetti.
Le prime ceramiche realizzate
sono marcate con due triangoli incrociati e la lettera F al centro marchio che replica quelle della fabbrica "Farina".
Nel 1947 appare il marchio "C.A.C.F. Faenza" e la fabbrica da lavoro ad una cinquantina fra soci e dipendenti.
Tra i collaboratori di questi anni si ricordano:
Domenico Mattioli, Angelo Baldini, Wilma Ambrosini, Elsa Battistini, Ferruccio Savini, Vittorio Merendi, Teresa Marchesini, Lelia Casadio, Angela Rivalta, Fausto Dal Pozzo, Romana Valmori, Manlio Melandri, Rosa Cornacchia, Giulia Gorra, Maria Linari, Silvia Gaudenzi, Giovanna Sabbatini, Antonia Bubani, Emma Pozzi, Gigliola De Giovanni, Demilde Cassani, Bruna Tamburini, Francesco Leonardi, Maria Teresa Galassi, Ausilia Maccolini, Alberto Bacchilega, Ermenegildo Quattrini, Maria Concetta Marabini, Maria Silvestrini, Maria Minardi, Valentina Emiliani, Elena Ghetti, Marcello Zanetti, Irma Gurioli, Olga Cimatti, Fedalma Nardi, Giordano Tronconi, Maria Ravagli e Giovanni Spada.
Nel 1949 la fabbrica si trasferisce nei locali di viale delle Ceramiche 11 e amplia la produzione ottenendo un sempre maggiore successo commerciale.
Tra il 1951 e il 1961 collabora con la cooperativa lo stampatore faentino
Sante Tassinari.
La cooperativa rimane attiva fino al 1952 quando la fabbrica viene ceduta all'ing. Mazurek Blazey che dopo poco la trasferisce in viale delle Ceramiche 11 e ne continua la produzione fino al 1955.
Nel 1956 cambia la proprietà e da allora la produzione, andata avanti fino al 1996, è marcata "Ceramiche Faentine"


dal 1945

dal 1946

dal 1947

dal 1956
  VIDEO
Intervista a Stefano Dirani, contabile della C.A.C.F.
Intervista a Ferruccio Savini
Intervista ad Elena Ghetti

http://italianpotterymarks.freeforums.org/post857.html