ROMETTI (Ars Umbra, S.A.C.R.U., S.A.C.U., C.R.U., CR Italy, NF) |
QUOTAZIONI |
La manifattura per la
produzione di ceramiche artistiche "Rometti" viene
fondata a Umbertide (Perugia) nell'ottobre del 1927 da Settimio Rometti
e dal nipote Aspromonte
(detto Riego) figlio di suo fratello Paolo, in società con R.
Cerrini e sua moglie O. Fronduti.
La prima denominazione della manifattura è "Ars
Umbra", denominazione con la quale sono marcati i primissimi
lavori prodotti tra il 1927 e il 1928.
La direzione artistica e tecnica è affidata aa Aspromonte e la
produzione della manifattura è costituita principalmente da
suppellettili e stoviglie decorate in stile Liberty.
A partire dal 1928 la direzione artistica della manifattura passa
al cugino di Aspromonte, il figlio della sorella di Settimio
Stamura, Dante Baldelli con
la collaborazione, durata dal 1928 al 1930, di Corrado Cagli.
Sul finire degli anni Venti viene chiamato a collaborare con la
manifattura lo scultore Mario Di Giacomo.
Negli stessi anni la "Rometti", forse casualmente,
mette a punto uno smalto nero, detto "nero fratta",
particolarmente brillante e dagli effetti metallici, che è
utilizzato soprattutto per le monocromie di Cagli, di Di Giacomo
e di Baldelli; alcuni pezzi della manifattura decorati in nero
fratta sono marcati "NF".
In quegli anni la fabbrica, il cui marchio è indifferentemente
"Ceramiche Rometti" e "Ars Umbra", impiega
tra i venticinque e i trenta operai per lo più provenienti da
Gubbio e Gualdo Tadino.
Nella primavera del 1930 la manifattura presenta un piatto
intotolato "Autobiografia" e firmato da Dante Baldelli
alla I Mostra di Belle Arti di Perugia.
In questi anni la "Rometti" realizza alcune ceramiche
in stile futurista su disegni di Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Alla fine del 1930 Cagli lascia definitivamente la manifattura.
Nel maggio del 1931, ad una rassegna promossa dal G.U.F di
Perugia, sono esposte alcune maioliche "Rometti" tra
cui il "Suonatore di fisarmonica" e il piatto
"Castrum Felicitatis".
E' di questi anni la collaborazione con la manifattura del
pittore Giovanni Ciangottini.
Nel 1931 la "Rometti" ottiene una medaglia d'oro
all'Esposizione Internazionale di Nizza e un'altra alla Fiera del
Littorio di Bologna.
Nel 1932 la manifattura è presente alla Fiera dell'Artigianato
di Firenze e alla Fiera del Levante di Bari e ad Umbertide riceve
la visita di Mussolini.
Nel 1933 la "Rometti", che ora occupa più di sessanta
operai, è invitata a partecipare alla Triennale di Milano dove
ottiene importanti riconoscimenti.
Nel 1934 la ditta fallisce e, dopo un tentativo di fusione con la
manifattura istriana "Fonda", non riuscito a causa
della morte del titolare Amedeo Fonda durante il viaggio che lo
portava ad Umbertide per la firma degli accordi, la manifattura
viene rilevata da una società che ne cambia la ragione sociale
in "S.A.C.U."(Società Anonima Ceramiche Umbertide) che
diviene anche il nuovo marchio della produzione e Dante Baldelli,
Settimio ed Aspromonte Rometti lasciano la manifattura.
Nel 1937 la "S.A.C.U." in difficoltà invita i tre ex
proprietari a rientrare nella società che assume così la
denominazione di "S.A.C.R.U." (Società Anonima
Ceramiche Rometti Umbertide) nuovo marchio di fabbrica.
Successivamente i pezzi della manifattura vengono nuovamente
marcati "Rometti Umbertide".
Nell'arco degli anni Trenta collaborano brevemente con la
manifattura anche Nino
Strada e Beppe Porcheddu.
Nel 1938 giunge a Umbertide lo scultore Leoncillo
Leonardi e chiede alla
manifattura Rometti di poter cuocere nei suoi forni alcune
sculture in ceramica aprendo così una collaborazione che dura
fino al 1942 anno in cui Settimio lascia la
"S.A.C.R.U." e fonda la "Rometti Settimio Fabbricazione Ceramiche
Artistiche".
In questo periodo lavora per la manifattura anche il pittore Eugenio Carmi.
La "S.A.C.R.U.", che continua a marcare le proprie
ceramiche "Rometti", con la firma in colore verde,
rimane di proprietà di Domenico Pucci
che ne mantiene la denominazione fino al 1947 anno in cui
costituisce la ditta "Pucci Ceramiche".
Nell'immediato dopoguerra la manifattura di Settimio Rometti
riprende la produzione nel nuovo stabilimento di via Tiberina
come società in nome collettivo ed è gestita dai soci Settimio
Rometti, Manlio Banelli e
Pietro Finocchi (già addetto dal 1934 all'ufficio magazzino e
vendite della ditta) e si avvale della collaborazione di Betto Guardabassi
e Alessandro Starnini.
All'inizio degli anni Sessanta Settimio Rometti si ritira
dall'attività e, a causa della morte di Manlio Banelli,
l'azienda rimane di proprietà di Pietro Finocchi, alla morte del
quale gli succede il nipote Dino che chiama a collaborare il
ceramista Giorgio Ricciardi,
esperto in gres e porcellana, il greco Takis, l'architetto
Maurizio Pucci ed i pittori Paladini e Zieger.
Negli anni Settanta la consulenza tecnica ed artistica della
manifattura è affidata a Massimo Baldelli ceramista noto a
livello internazionale.
Nel 1977 la "Rometti" ottiene il "Premio
Critica", con una serie di complementi da cucina disegnati
da Ambrogio Pozzi e
presentati al M.A.C.E.F.
Intorno alla fine degli anni Novanta collaborano con la
manifattura, oltre ad alcuni designer dell'Università del
Progetto di Reggio Emilia, vari artisti tra cui Umberto Raponi e
Monica Pioggia.
La ditta, sotto la proprietà della famiglia Finocchi, è ancora
attiva.
N.b.: Molta confusione è stata fatta, per molti anni, attribuendo alla manifattura "Rometti" il marchio "RBC" che grazie agli studi di Marco Bardini (2006), confermati successivamente da Giorgio Levi nel 2013, è invece da attribuirsi alla manifattura "R. Bini & Fratelli Carmignani" di Vicopisano-San Giovanni alla Vena, in provincia di Pisa.
dal 1927 al 1935 |
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