Lo scultore veneziano Mario
Di Giacomo, nato a Venezia nel 1908, terminati gli studi
all'Accademia di Belle Arti di Roma dal 1928, inizia a
collaborare, invitato da Corrado
Cagli e da Dante
Baldelli, con la manifattura per
la produzione di ceramiche artistiche "Rometti" di Umbertide (Pg) partecipando coś al
rinnovamento della ceramica umbra, finalmente svincolata dai
tradizionali stilemi neorinascimentali.
Nel 1930, ancora studente, espone due opere alla I Mostrea degli
Studenti dell'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1933 espone, al Sindacato delle Belle Arti di Venezia la
famosa scultura in smalto nero fratta "Salomè", la
plastica dal titolo "il battitore" e il busto virile
"Dolore".
Muore a Roma, giovanissimo, nel 1934, suicida.