Il pittore autodidatta
Giacomo Balla, nato a Torino nel 1871, nel 1895 si trasferisce a
Roma dove diviene uno dei i più importanti protagonisti del
divisionismo italiano.
Dopo un viaggio a Parigi nel 1900 espone numerose opere a Roma e
il suo studio diviene punto di incontro di molti giovani artisti
della capitale tra cui Boccioni e Severini.
Nel 1910, conosciuto Marinetti, aderisce al movimento futurista.
Intorno al 1915, anno in cui firma con Fortunato Depero il
manifesto Ricostruzione Futurista dell'Universo, Giacomo Balla si
avvicina all'arte della ceramica realizzando una vasta produzione
di oggetti d'uso, vere e proprie piccole sculture, il cui decoro
collabora alla resa dinamica tipica del futurismo.
La produzione viene esposta in una personale presso la Casa
d'Arte Bragaglia di Roma che nell'occasione annuncia l'apertura,
nella capitale, di una "Fabbrica di Ceramiche Moderne"
con l'intento di produrre su vasta scala ceramiche artistiche di
qualità realizzate con la collaborazione, tra gli altri,
di Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Negli anni seguenti il rapporto di Balla con la ceramica si
limita, generalmente, alla sola decorazione pittorica dei
manufatti, spesso realizzati in piccola serie.
Nel 1925 partecipa con alcune ceramiche all'Exposition
Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di
Parigi.
A partire dal 1928 Balla conclude un accordo con Giuseppe Fabbri
per la realizzazione e la commercializzazione delle sue ceramiche
futuriste la cui produzione è affidata ai ceramisti Riccardo
Gatti, Mario
Ortolani e Anselmo Bucci.
Nello stesso anno Fabbri presenta alcune ceramiche di Balla e di Mario Guido
Dal Monte alla Prima Mostra
della Ceramica Futurista di Faenza e alla Mostra d'Arte Futurista
Strapaesana di Mantova.
Nel 1929 Fabbri presenta altre ceramiche realizzate su disegno di
Balla all'Exposiciòn Internacional di Barcellona.
Alla fine degli anni Venti l'interesse di Balla per la ceramica
si esaurisce e nel 1930, presso la Galleria del Dipinto di Roma,
presenta, insieme a dipinti e disegni, alcuni progetti di decoro
per piatti che non verranno mai realizzati.
Nello stesso anno partecipa come pittore futurista alla XVII
Biennale d'Arte di Venezia.
Nel 1931 partecipa alla I Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma,
alla I Mostra di Aeropittura alla Galleria la Camerata degli
Artisti a Roma e alla Prima Mostra Internazionale d'Arte
Coloniale sempre a Roma.
Nel 1932 è a Parigi alla mostra "Enrico Prampolini et les
peintres futuristes italiens".
Nel 1934 partecipa alla seconda edizione della Mostra
Internazionale d'Arte Coloniale.
Nel 1935 e '39 partecipa alla seconda e terza Quadriennale d'Arte
di Roma.
Nel 1942 tiene una personale alla Galleria San Marco di Venezia.
Dopo la guerra Balla si dedica alla pittura di paesaggio e al
ritratto e muore a Roma nel 1958.
www.facebook.com/giacomo-balla-116635635081566/?fref=ts
http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Balla
www.settemuse.it/pittori_scultori_italiani/giacomo_balla.htm
www.scuolaromana.it/artsti/balla.htm