FAVENTIA ARS (Castellini & Masini, C.C.M., Goffredo Castellini) |
QUOTAZIONI |
Vera fucina di grandi
ceramisti la manifattura di maioliche artistiche "Faventia
Ars", conosciuta anche come "Castellini e Masini"
dal nome dei titolari, viene fondata da Francesco Castellini e da Luigi
Masini, nei primi anni Venti, a
Faenza nei locali di viale Baccarini 60.
Nel 1923 entra nella società Ezio Castellini,
fratello di Francesco e nello stesso anno viene assunta, come
decoratrice, la diciannovenne Maria Ricci, che
presto diviene sua moglie.
La fabbrica impiega una quindicina di operai ed è dotata
di due forni uno a legna, da un metro cubo adatto ad una
produzione artistica, ed uno a lignite da cinque metri cubi per
la produzione più commerciale.
Tra gli artigiani presenti alla manifattura ricordiamo Giuseppe Melandri.
Molti grandi ceramisti collaborano negli anni con la celebre
manifattura, da Giancarlo Polidori nel 1920, a Riccardo Gatti
fino al 1927, a Francesco Nonni
dal 1933 all'inizio degli anni '40.
La manifattura produce in prevalenza ceramiche ad imitazione
dello stile faentino del Cinquecento, ma grazie alla
collaborazione degli artisti citati e di altri come il pittore Giannetto Malmerendi (inventore del marchio della manifattura), il
pittore Domenico Liverani,
i pesaresi Guerrino Brunelli
e Achille Wildi, Luigi Fantoni Emilio Casadio, Mario Ortolani,
le decoratrici Celestina Borghi,
Maria Concetta Marabini e Maria Silvestrini
e ancora Vincenzo Ossani
e Giovanni Guerrini,
apre il suo repertorio alla ricerca di nuove forme e decorazioni.
Nel 1934 i soci rilevano l'ex fabbrica di Paolo Zoli.
Nel 1937 la società rileva l'"Antica Fabbrica Ferniani" e complessivamente da lavoro ad una
cinquantina di operai.
Nel 1942, a causa degli eventi bellici e dell'impossibilità di
usare nella produzione il piombo e lo stagno la manifattura è
costretta a numerosi licenziamenti.
Nello stesso anno Francesco Castellini cede la ex manifattura
"Zoli" a suo figlio Goffredo.
Nel 1944 la sede di via Baccarini subisce un pesante bombardamento che danneggia la parte
posteriore dedicata alla produzione e lo stabilimento di via Lapi
viene occupato dalle truppe alleate costringendo i titolari alla
completa sospensione del lavoro che può riprendere solo l'anno
successivo.
Nel 1949 esce dalla società Luigi Masini e nel 1956 la fabbrica
chiude per riaprire alcuni mesi dopo, sotto la denominazione
"Goffredo Castellini", a cura del figlio di Francesco,
Goffredo che la mantiene attiva fino al 1976, anno della sua
morte
1922 |
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dopo il 1949 |
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