Riccardo GATTI | QUOTAZIONI |
Nato nel 1886, fiorentino di origine ma faentino di adozione,
Riccardo Gatti inizia la sua attività di ceramista insieme ad Ercole Drei, Giovanni Guerrini, Francesco Nonni, allo
scultore Giuseppe Ugonia
e agli altri giovani talenti della cerchia di Domenico Baccarini.
Frequenta la scuola di Arti e Mestieri della città romagnola
come allievo di Virginio
Minardi presso la cui fabbrica di ceramica, la "Minardi Ceramiche",
inizia a lavorare producendo opere in stile decò.
Tra il 1909 e il 1911 studia a Firenze all'Accademia di Belle
Arti e nel 1913 si trasferisce a Roma.
Nel 1919 torna a Faenza e lavora presso la fabbrica "Farina", nel 1924 si
sposta alla "Faventia
Ars" di Francesco
Castellini e Luigi Masini,
che avevano rilevato la "Minardi", e nel 1927 apre un
laboratorio, la "Bottega Faentina",
in società con Luigi
Montabilini, in via Bologna Piccola 2 a Faenza.
Nel 1928 inizia, tra i primi e su suggerimento dello scrittore
Giuseppe Fabbri, grande promotore del pensiero futurista, a
produrre ceramiche i cui decori sono tratti dai cartoni di Giacomo Balla, Mario Guido Dal Monte
e Benedetta
Cappa Marinetti.
Espone alcune sue opere alla mostra milanese "Trentatre
Futuristi" del settembre 1928 e riceve l'apprezzamento di Tullio D'Albisola.
Nell'ottobre dello stesso anno altre sue opere sono presentate
alla "Mostra Futurista" allestita nelle sale della
Società Musicale "G. Sarti" di Faenza, inaugurata da
Filippo Tommaso Marinetti.
Nel 1930 Luigi Montalbini lascia la manifattura che rimane di
proprietà di Riccardo Gatti.
Nel corso degli anni '30 la sua produzione è in prevalenza
costituita da grandi vasi e grandi figure in terracotta, a lustri
metallici.
I suoi lavori vincono numerose medaglie d'oro: nel 1932
all'Esposizione di Bologna e nel 1933 alla Mostra Regionale
dell'Artigianato di Parma.
Nel 1933, con la collaborazione di Giovanni Morelli per la
progettazione e quella di Domenico
Pini per la realizzazione, la manifattura si dota di un forno
elettrico.
Intorno al 1935 realizza alcune ceramiche d'arte futurista
disegnata da Giacomo Balla e Benedetta Marinetti.
Espone alcune opere alla VII Mostra dell'Artigianato di Firenze
del 1937 e nel 1938 alla Mostra Internazionale dell'Artigianato
di Berlino.
Nel dopoguerra collaborano con la "Bottega Gatti": Marcello Morandini, Ico Parisi, Oreste Quattrini, Alberto Burri, Sebastian Matta.
Nel 1950 è invitato ad esporre, fuori concorso, alcune ceramiche
al Premio Faenza.
Le sue ceramiche, alcune delle quali oggi esposte al Museo della
Ceramica di Faenza, sono generalmente marcate con un simbolo
grafico raffigurante un gatto stilizzato e la scritta R. Gatti
Faenza.
Riccardo Gatti, a 86 anni ancora attivo nella sua Bottega, nel
1972 muore improvvisamente, a Venezia .
A Faenza, nella vecchia fabbrica oggi diretta dal nipote Dante Servadei, è stato
allestito il "Museo della Bottega Ceramica Gatti".
www.20thcenturyforum.com/t10748-riccardo-gatti-faenza-coffe-service-italy?highlight=italy
www.prolocofaenza.it/it/visita-faenza/luoghi/museo-riccardo-gatti/
www.micfaenza.org/it/mostre/79-futurismo-coi-baffi-php