MOLARONI (Societa Anonima Molaroni & C., Pesaro M.C., Molaroni/Pesaro, Ceramiche F. Molaroni & C., Molaroni Pesaro M., Molaroni Pesaro G.) |
QUOTAZIONI |
Vincenzo
Molaroni rileva nel 1880 la fabbrica pesarese "Benucci e
Latti", già di proprietà dello zio Pietro Latti e attiva
dal 1814, dove aveva iniziato da giovanissimo ad apprendere
l'arte della ceramica.
Dalla fabbrica escono opere, di grande qualità sia formale che
tecnica, di gusto classico e di ispirazione rinascimentale ma
anche alcuni lavori di carattere altamente innovativo.
Nel 1881 la fabbrica partecipa all'Esposizione di Milano e l'anno
successivo a quella di Torino.
Nel 1884, grazie al buon successo commerciale ottenuto, la
fabbrica si trasferisce nei più ampi locali di via Cassi a
Pesaro.
Nel 1885 la manifattura, che si avvale di alcuni valenti artisti
come il decoratore Cesare
Gai, Tito Magrini, Vittorio
Benvenuti, Enrico
Cardinali e Corrado Giuliani,
partecipa con alcune opere all'Esposizione Universale di Anversa
e in seguito a tutte le principali manifestazioni e mostre
nazionali del settore riscuotendo sempre successo
commerciale e attestati di qualità.
Il marchio, utilizzato circa fino al 1900, è costituito dal
monogramma, inciso a secco, VM e la scritta Pesaro.
Nel 1900 la ditta muta la ragione sociale in "Società
Anonima Molaroni & C." e il marchio diviene il simbolo
grafico di un cigno con la dicitura Pesaro & MC impressi
nella pasta.
Nello stesso anno viene pubblicato il primo catalogo della
manifattura la cui seconda edizione, nella quale sono illustrati
915 manufatti, verrà stampata nel 1908.
Dal 1908 il marchio della manifattura diviene Molaroni/Pesaro
scritto in turchino e negli anni successivi viene aggiunta la
dicitura Made in Italy.
Nel 1910 Vincenzo Molaroni è l'unico proprietario della ditta
che occupa tra le venti e le venticinque persone tra operai,
modellatori e pittori.
Nella manifattura lavorano in questi anni numerosi artisti tra
cui il fratello Giuseppe
Molaroni e i figli Francesco, Eliseo e Telesforo
oltre a Letizia
Bertozzini, Romolo
Bezziccheri, Giuseppe
Cartocceti, Ferruccio
Mengaroni, Cesare ed Enrico
Morbidelli, Enrico
Spadoni, Alfredo
Ciabotti, Valentina
Siepi, Nemorino
Sora, Pia
Piovaticci, Pietro
Turri, Cesare
Nicoletti, Pietro
Ciccoli, Violetta
Giuliani, Amedeo
Olmeda, Laura
e Gina
Falagrassa, i fratelli Amintore, Maria e Anna Giardini, Giulio
Patrignani, Nicola
Francolini e numerosi altri.
Nel 1912 quando Vincenzo, all'età di 53 anni, muore la
proprietà della fabbrica passa ai figli e al fratello Giuseppe e
sotto la guida di Francesco, la manifattura continua a produrre
maioliche di grande qualità, marcate "Molaroni-Pesaro in
turchino, sotto la ragione sociale "stabilimento Ceramico
Molaroni & C." scritto in color turchino.
Nel marchio inizia a comparire la scritta Italy o Italia
Nel 1921 la sede della società è trasferita in via Cassi 1 e
amministratore delegato diventa il fratello di Vincenzo,
Giuseppe, la denominazione della ditta diviene "Società
Anonima Ceramiche Molaroni" e il marchio è costituito dalla
scritto "Molaroni Pesaro" in azzurro
Nel 1925 sotto la direzione tecnica di Francesco Molaroni la
manifattura presenta alcune interessanti opere all'Esposizione di
Arti Decorative di Parigi riscuotendo il plauso di Giò Ponti che,
citandola nella relazione tecnica della mostra, la definisce
"vecchia e famosa (manifattura) depositaria di tecniche
magnifiche".
Nel 1929, con la grande recessione, la fabbrica è costretta al
fallimento, ma tre anni dopo Francesco Molaroni rientra in
possesso degli impianti e in società con Armando Lugli e Giulio
Coli, fonda la "Ceramiche F. Molaroni & C." la cui
produzione è contraddistinta dalla dicitura Molaroni Pesaro in
carettere stampatello e in vernice nera.
Nel 1931 la direzione della manifattura viene affidata a Edgardo Ghiselli
fratello di Adriana
Ghiselli, moglie di Francesco Molaroni.
Dal 1932 il marchio usato è "Molaroni Pesaro" scritto
in nero
Dalla morte di Francesco, avvenuta nel 1934, fino al 1950, anno
della chiusura, la fabbrica viene gestita dalla moglie Adriana
Ghiselli .
Nel 1952 le figlie di Francesco Molaroni e Adriana Ghiselli, Magda e Gabriella
Molaroni, riprendono la tradizione di famiglia e rifondano la
"Ceramiche Molaroni", con laboratori in via Luca della
Robbia 1 a Pesaro e firmano le loro ceramiche ciascuna con le
proprie iniziali seguite dalla scritta Molaroni Pesaro.
In questi anni con la manifattura collaborano, tra gli altri: Franco Amaranto,
Valentino
Angelini, Guerrino
Bardeggia, Auro
Salvaneschi, Bruno
Bruni, Elso Sora,
Gilberto
Floriani, Maria
Antonietta Gallina, Guglielmo Malato,
Ferruccio
Marchetti, Giorgio
Matteini, Tonino
Naponelli, Gabriella
Pandolfi, Giuseppe
Papagni, Bruno
Scarparo, Ulrico
Schettini Montefiore, Rosetta
Tamburini, Romolo
Verzolini, Achille Wildi
e G.Yony.
La produzione di questo periodo è marcata "Molaroni M. G.
Pesaro".
Nel 1963 la ditta passa nelle mani di Raffaella
Molaroni che la conduce fino al 1981 quando è costretta
sospendere la produzione, ma 1986 la manifattura risorge
nuovamente con la denominazione "Ceramiche Artistiche
Molaroni", sotto la guida di Marcella
Jannone Molaroni, nipote di Francesco.
Tra i collaboratori degli ultimi anni del secolo ricordiamo Gilberta Agabiti,
Antonio
Delle Rose.
La ditta è ancora operante.
1880-1900 |
1900-1908 |
in turchino 1908-1920 |
1920-1940 |
1910-1915 |
in nero dopoguerra |
dal 1952 al 1959 |
dal 1963 |
www.ceramicheartistichemolaroni.com