Carlo ZAULI | QUOTAZIONI |
Carlo Zauli nasce a Faenza (Ravenna) il 19 agosto del 1926.
Nel 1937 si iscrive al Regio
Istituto d'Arte per la Ceramica di Faenza, allievo di Domenico Rambelli e Anselmo Bucci.
Nel 1944 è costretto ad interrompere gli studi perchè deportato
in Germania nel campo di lavoro di Ulz.
Dopo la liberazione riprende gli studi come allievo di Domenico Rambelli, Anselmo Bucci e Angelo Biancini, del quale
diviene anche collaboratore.
Diplomatosi nel 1948, con Umberto
Zanoni, Averardo
Giovannini e Renato Zama,
rileva, nel 1950, il laboratorio di ceramica artistica "Studio
Ceramico Morelli" di proprietà di Mario
Morelli in via della Croce a Faenza e fonda la
manifattura ceramica "Ca' Pirota".
Negli anni successivi conosce, Albert
Diato, Giuseppe
Lucietti, Nanni
Valentini e Giuseppe
Spagnulo con i quali, condividendo l'interesse per la
ceramica, sperimenta l'utilizzo di grès e impasti argillosi
cotti ad alta temperatura (1250°).
Nel 1951 esordisce alla mostra selettiva dell'Angelicum di Milano
dove ottiene il premio del Ministero per l'Industria e il
Commercio.
Nel 1953 vince il Premio Faenza,ex-aequo con Salvatore Meli, presentando
un vaso asimmetrico con ornati a pastiglia chiara su fondo
turchese.
Dal 1954 partecipa assiduamente alle Triennali di Milano dove
espone le sue opere in grès rivestite dei suoi particolari
smalti bianchi (bianchi Zauli), cotti a 1200°, che da lui
prendono il nome.
Nello stesso anno rimane unico proprietario della ditta e si
avvia sulla strada della più innovativa sperimentazione
iniziando a deformare i suoi lavori., utilizzare nuovi impasti,
cuocendo ad alta temperatura i suoi manufatti e rendendo la sua
bottega luogo di ritrovo dei maggiori artisti faentini e non
solo.
Nel 1956 ottiene il Premio Gaetano Ballardini e nel 1957
partecipa alla XI Triennale di Milano e allestisce una personale
a Roma.
Partecipa a numerose edizioni del Premio Faenza classificandosi
al primo posto nel 1953, nel '58, e nel '62.
Nel 1958 esegue 21 pannelli decorativi in maiolica policroma
destinati a decorare la Reggia di Bagdad e nello stesso anno
vince per la seconda volta il "Premio Faenza con un vaso in
bianco e ruggine.
Dal 1958 al 1978 svolge attività didattica presso l'Istituto
"G. Ballardini" di Faenza.
Nel 1960 ottiene il primo premio alla Biennale di Gubbio e nel
1962 è vincitore nuovamente del Premio Gubbio e del Premio
Faenza.
Nel 1961 esegue un grande altorilievo commissionatogli dallo
stato del Qwait.
Nel 1962 è di nuovo vincitore del Premio Faenza, con un vaso
cilindrico e palla a smalto bianco fiammato e nello stesso anno
gli viene affidata la cattedra di tecnologia ceramica
all'Istituto d'Arte di Faenza.
Nei primi anni Sessanta diviene socio della fabbrica di
rivestimenti ceramici "La Faenza" e si dedica
all'attività di designer.
Negli stessi anni inizia la produzione di vasi e poco più tardi
quella di scultura geometrica.
Dagli anni Sessanta tra i collaboratori dell'artista troviamo Segio Gurioli, Emidio Galassi e Mauro Tampieri.
Nel 1968 avvia la produzione delle famose sculture ispirate alle
sfere, alle ruote, ai cubi e alle colonne.
Nel 1972 espone alcune opere al Museo Reale di Bruxelles, all'
Hethiens Musuem di Dusseldorf e alla Quadriennale d'Arte di Roma.
Nel 1973 vince il primo premio alla Mostra Internazionale di
Nagoya in Giappone e tiene una personale, con 120 epore esposte,
presso il Museo d'Arte Moderna di Osaka che, grazie al successo
ottenuto, viene riproposta a Tokio, Nagoya e Kioto.
Nel 1975 Carlo Zauli apre uno studio anche a Milano e l'anno
successivo è di nuovo invitatato in Giappone, dove è premiato
con l'onorificienza di "Tesoro Nazionale Vivente", ed
espone al Museo di Arte Moderna di Osaka, oltre alle ceramiche,
alcune sculture in argento e in bronzo.
Nel 1978 Faenza gli dedica una personale sugli ultimi dieci anni
di ricerca artistica.
Nel 1979 inizia a Collaborare con la "Rosenthal".
Nel 1980 l'artista è di nuovo in Giappone con una mostra
itinerante che vede le sue opere esposte a Tokyo, Kyoto, Fukuoka,
Tokoname e Toky.
Nel 1984 espone in una mostra antologica a Limoges e viene
invitato a partecipare alla mostra faentina "Maestri della
Ceramica".
Nel 1989 tiene una personale a Mosca.
Nel 1991 iniziano i problemi di salute che lo portano a
rallentare sempre più la produzione.
Nel 1995 il comune di Cesena gli dedica una grande mostra
antologica.
Carlo Zauli, considerato tra i più grandi maestri contemporanei
della ceramica in ambito internazionale, rimane attivo fino al
1998 poi muore a Faenza nel 2002 e i figli Matteo, Monica e Laura
realizzano, nei laboratori faentini del padre, il Museo Carlo
Zauli.
www.micfaenza.org/it/mostre/155-carlo-zauli.php
www.momak.go.jp/img/2007/359/cat359chronologyDeInfante.pdf
http://assoc.ex-allievi.ballardini.blogfree.net/?t=3641036
http://mercatinodifata.altervista.org/carlo-zauli/?doing_cron=1374920656.5521581172943115234375