CANTAGALLI (Societą Esercizio Manifattura Cantagalli - S.C.O.M.A.F.) |
QUOTAZIONI |
Manifattura di proprieta di un'antica famiglia di maiolicari
fiorentini risalente alla fine del XVI° secolo.
Dal 1872 la manifatura č gestita da Ulisse e
Romeo Cantagalli, figli di Giuseppe, che oltre alla tradizionale
produzione di stoviglie iniziano, nel 1878, una parallela
produzione di ceramiche artistiche in stile antico.
La raffinata esecuzione tecnica e artistica dei prodotti
realizzati lancia la manifattura sul mercato nazionae ed
internazionale.
Il 30 marzo del 1902 muore, al Cairo, Ulisse Cantagalli e la
fabbrica passa alla moglie Margareth Tod e
alla figlia Flavia,
che ne affidano la direzione artistica al Mussini e quella
tecnica al Giusti.
Nel 1906 la fabbrica partecipa all'Esposizione di Milano,
nel 1911 alla mostra di Arti Decorative di Torino e nel 1925,
sotto la direzione artistica di Carlo Guerrini,
a quella di Parigi.
Nel 1919 tra i collaboratori della ditta troviamo Antonio Maraini.
Tra il 1919 e il 1923 collabora con la manifattura il ceramista,
incisore e maestro vetraio Guido
Balsamo Stella.
Nel 1921 i lavori della "Cantagalli", tra cui alcuni
realizzati su disegno di Guido Balsamo Stella, sono presentati a
Stoccolma alla Mostra Internazionale dell'Artigianato e della
Piccola Industria Italiana.
Nel 1923 la ditta presenta la sua produzione alla Prima Mostra
Internazionale di Arti Decorative di Monza e alla Mostra della
Ceramica di Pesaro.
Nel 1924 la "Cantagalli" assume la ceramista tedesca Barbara Thewalt
Hannasch, che rimane presso la manifattura fino al 1927,
quando si rasferisce a Vietri.
Verso la fine degli anni Venti la manifattura si costituisce in
Societą Anonima e riceve un cospicuo afflusso di capitale da
parte dei Marchesi Antinori.
Nel 1932 la ditta apre numerosi negozi a Firenze, Milano, Venezia
e Roma, e la gestione č affidata all'amministratore delegato
Aubrej Adams.
Nel 1933, sotto la direzione tecnica di Muller von Bazsko e la
collaborazione dello scultore Dante Morozzi,
consegue il Gran Premio alla Triennale d'Arte di Milano.
Nel 1934, sotto la direzione artistica di Amerigo
Menegatti, conseguentemente all'accordo firmato con
l'imprenditore ceramico Max Melamerson
di Vietri, la ditta cambia la ragione sociale in "Societą
Esercizio Manifattura Cantagalli" e due anni dopo, da
Vietri, arrivano a Firenze Guido Gambone e Vincenzo Procida
che alla "Cantagalli" realizzano alcuni pezzi di
ispirazione tradizionale vietrese, pontiana e metafisica.
Le ceramiche Cantagalli del periodo "Vietrese" (1936 -
1940) si riconoscono dalla presenza nel marchio di un asterisco.
Nello stesso periodo un altro ceramista vietrese, Francesco
Solimene, collabora con la manifattura fiorentina.
In tutti questi anni la manifattura, che ha sede in Firenze,
prima a Porta Romana e poi in via Senese 17, si avvale dell'opera
di numerosi artisti come Adolfo De
Carolis, Eugenio
Cecconi, Romano
(Romeo) Dazzi, Antonio Maraini
(intorno al 1919), Maurizio
Tempestini, Gianni
Vagnetti (dal 1930), Benvenuto
Staderini, Marcello
Rossini (negli anni Cinquanta) e Marcello Fantoni.
Nel 1940 Max Melamerson lascia la proprietą della ditta e a lui
subentra il consorzio "C.I.M.A."
che ne detiene la titolarietą fino al 1948.
Tra la fine degli anni quaranta e l'inizio dei Cinquanta
collabora con la ditta il designer Giorgio
Giorgetti.
Negli anni Cinquanta collabora con la ditta, come modellista e
stampatore Pietro
Lazzeri.
Per alcuni anni la proprietą passa nelle mani di Biagio Biagiotti
e nel 1954 viene fondata la "S.C.O.M.A.F." (Societą
Cooperativa Operaia Maioliche Artistiche Fiorentine) che, dopo
aver trasferito nel 1962 la sede della manifattura a Sesto
Fiorentino nei locali della ex "Zipoli Caiani",
gestisce la ditta fino alla chiusura definitiva avvenuta nel
1987.
In alcuni manufatti nel marchio č presente anche il giglio,
simbolo di Firenze.
1872-1930 |
dopo il 1930 |
anni Cinquanta |
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