Francesco Solimene (primo
del nome), detto Don Ciccillo, figlio di Vincenzo (primo del nome) e fratello dei ceramisti Vincenzino e Antonio (primo
del nome), nasce a Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, nel
1912.
Figlio di una famiglia numerosa inizia giovane a lavorare con il
padre, già torniante a cottimo presso numerose manifatture della
zona.
Successivamente è torniante presso la manifattura vietrese
"I.C.S." di Max
Melamerson e nel 1936
viene trasferito, insieme a Vincenzo
Procida e a Guido Gambone
a Firenze presso la manifattura per la produzione di ceramiche
artistiche "Cantagalli"
con la quale Melamerson ha stretto un accordo di collaborazione.
Nel 1937 il padre e i fratelli rilevano la
vecchia manifattura ceramica "Amabile" a Marina di Vietri e fondano la fabbrica
di ceramiche "C.A.S." (Ceramiche Artistiche Solimene).
Tornato a Vietri nel 1939 Francesco Solimene collabora nella
manifattura di famiglia fino al 1954, anno in cui la
fabbrica viene distrutta da un violento alluvione e si
trasferisce nella sede provvisoria realizzata nei locali dell'ex
fabbrica di ceramiche "Musa" e, a partire dal 1965, negli stabilimenti
della ex "Vetreria Meridionale Ricciardi", rilevati
dalla famiglia Solimene e riconvertiti alla produzione ceramica.
Nel 1966 si ammala gravemente ma continua a lavorare esprimendo
al massimo le sue capacità artistiche, tecniche e creative
Francesco Solimene, detto Don Ciccillo, muore a Vietri nel 1979.
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