Lo scultore fiorentino
Dante Morozzi, nato in provincia di Firenze nel 1899, frequenta i
corsi di scultura presso la Scuola di Santa Croce in Firenze,
allievo di Augusto Passaglia, perfezionando poi la sua formazione
all'Istituto d'Arte di Porta Romana.
Nel 1930 è presente alla Biennale d'Arte di venezia e l'anno
successivo alla I Quadriennale di Roma.
Nel 1932, ancora alla Biennale veneziana, presenta una personale
di ceramiche.
Dal 1933 al 1941 è direttore dell'Istituto d'Arte di Cortina
alle Regole.
Nei primi anni Trenta, inizia una collaborazione con la
manifattura "Cantagalli" per cui realizza alcune ceramiche di stile
modernissimo, tra cui un fregio rappresentante le 5 arti, una
"Testa verde", una "Testa carnicina", un
"Ritratto dal vero", "Sansone e Dalila", ed
una "Madonna con Bambino" tutte opere presentate,
riscuotendo grande successo, alla V Triennale di Milano del 1933.
Nel 1932 è alla Biennale d'Arte di Venezia con la scultura di un
nudo femminile alla specchio, dal titolo la Commedia
Terminato il rapporto con la "Cantagalli" si
trasferisce a Karlsrhue, in Germania, dove lavora per la
Manifattura di Stato.
Tornato in Italia è chiamato ad assumere il ruolo di direttore
della Scuola d'Arte di Cortina d'Ampezzo, ruolo che ricopre fino
al 1941.
Fascista convinto nel 1941 vende al regime alcuni suoi colleghi
antifascisti ricavandone una cattedra al liceo di Brera a Milano.
Al termine della guerra fugge dall'Italia i cui tribunali lo
condannano a 18 anni di reclusione per collaborazionismo con i
tedeschi.
Pittore, scultore, grafico e ceramista Dante Morozzi muore a
Ginevra nel 1965.
Una sua grande scultura in ceramica, intitolata
"Ispirazione" è conservata al Museo della Ceramica di
Faenza.