Vincenzo Procida, fratello
dei ceramisti Salvatore e Giosuč, nasce a Vietri nel 1909.
Inizia a lavorare giovanissimo presso la "Vetreria
Meridionale Ricciardi" e successivamente si avvicina alla
ceramica come apprendista nella manifattura "Avallone".
dal 1927 collabora come dipendente con la manifattura ceramica
vietrese "I.C.S." di
proprietą di Max Melamerson.
Dal 1936 al 1939 si trasferisce, a Firenze ad operare, insieme a Guido
Gambone suo collega alla
"I.C.S.", presso la manifattura fiorentina "Cantagalli" che in quegli anni aveva stretto un
accordo di collaborazione con Melamerson.
Nel 1940 torna a lavorare a Vietri sul Mare, e alla fine della
guerra partecipa con Guido Gambone e Andrea
D'Arienzo alla fondazione della
manifattura ceramica "La Faenzarella".
Nel 1950, insieme ai fratelli Salvatore e Giosuč apre a Vietri
Marina la manifattura ceramica "Procida" e per circa dieci anni si divide fra la
fabbrica di famiglia e la collaborazione con Gambone alla
"Faenzarella".
Nel 1959 si trasferisce a Firenze dove collabora con la neonata
manifattura "La Tirrena"
fondata da Guido Gambone e Andrea D'Arienzo.
A partire dalla fine dal 1969, con la morte del fratello
Salvatore, torna a lavorare insieme a Giosuč alla manifattura
"Procida" di Vietri sul Mare.
Vincenzo Procida, ceramista di tradizione popolare, diviene
famoso per la sua produzione di piccoli presepi in terracotta
animati da minuscoli personaggi.
Successivamente, spinto dall'architetto napoletano Geppino
Cilento, Vincenzo Procida mette in produzione dei particolari
presepi, pezzi unici oggi molto ricercati, costituiti dalle
figure di Maria e Giuseppe di grandi dimensioni (oltre i trenta
centimetri) e una serie di pastori, angeli e a volte case e
paesaggi piccolissimi abbarbicati sui mantelli dei due
protagonisti.
Abilissimo torniante, ma anche ceramista completo e dotato di
notevole capacitą artistica, Vincenzo Procida muore a Vietri nel
1984.