Fornace Ceramica BUBANI (Cooperativa di Lavoro fra Ceramisti, F.C.B.) |
QUOTAZIONI |
Uomo di fede socialista e in possesso di forti
capitali Ugo Bubani,
nel 1909, rileva a proprie spese la fallita fabbrica "Ferniani" di Faenza, costituisce
la "Cooperativa di Lavoro fra Ceramisti" e reintegra
nel loro posto di lavoro gli operai licenziati che divengono soci
della fabbrica.
Lo spirito positivo che si viene a creare nella fabbrica fa si
che, ad un anno dall'apertura, si ottengono ottimi risultati
commerciali.
Nel 1912 la fabbrica impiega 21 operai che si autotassano per
formare un fondo per il soccorso di quelle famiglie che, a causa
di incidenti sul lavoro, perdono il loro sostegno economico.
Nel 1914, alla vigilia della guerra la fabbrica lavora a pieno
ritmo e neppure gli eventi bellici riescono a rallentare la
produzione che anzi conquista nuovi mercati nelle americhe.
Con l'avvento del fascismo le idee politiche di Ugo Bubani si
scontrano con il regime che vuole inserire le sue cooperative in
una sua organizzazione allora Bubani, pur di rimanere autonomo,
nel 1922, fa sottoscrivere ai soci un documento in cui dichiarano
la vera natura proprietaria della fabbrica e muta la ragione
sociale della stessa in "Fornace Ceramica Bubani"
iniziando a marcare la produzione con questa denominazione o con
l'acronimo "F.C.B.".
In questo periodo Paolo Minghetti
è responsabile della produzione.
Negli anni seguenti la ditta partecipa a numerose manifestazioni
e mostre sia in Italia che all'estero ottenendo sempre importanti
riconoscimenti.
Nel 1924 la fabbrica riceve, alla Mostra di Ceramica d'Arte di
Pesaro, il Gran Diploma e la Medaglia d'Oro.
Un'altra Medaglia d'oro gli viene conferita nel 1926
all'Esposizione Agricola Industriale e del Lavoro di Catania.
Nel 1927 è premiata alla Prima Fiera Campionaria di Tripoli e
all'Esposizione Fiera di Fiume.
Nel 1929 è Medaglia d'Oro all'Esposizione Internazionale di
Barcellona.
Dal 1928 la fabbrica inizia ad avere problemi finanziari e dopo
alcuni anni la manifattura viene ceduta ad una società
marchigiana.
Tra i ceramisti che prestano la loro opera presso la manifattura
si ricordano, tra gli altri: Angelo Melandri,
Attilio
Ancarani, Antonio
Gordini, Emma
Pozzi, Antonia
Dalpozzo, Maria
Silvestrini, Giuseppe Jacchia,
Francesco
Castellini, Goffredo
Castellini e Antonia
Bubani.
La manifattura cessa la produzione nel 1956.