La ditta di refrattari "Ajò" di Milano è fondata da Aldo Ajò nel 1927.
Nel 1934 Aldo Ajò lascia Milano e tornato a Gubbio, sua citta natale, apre un laboratorio per la produzione di ceramica artistica in Via Galeotti dove realizza manufatti in stile modernista.
Nel 1937 la manifattura, diretta dallo stesso Aldo Ajò, è presente con alcune opere alla VII Mostra dell'Artigianato Fiorentino.
La produzione della manifattura è costituita da maioliche in stile moderno.
Negli anni succesivi la manifattura interrompe la produzione a causa delle leggi razziali e Aldo Ajò è costretto a vivere in clandestinità.
Dal dopoguerra la manifattura riprende la produzione.
Tra il 1949 e il 1950 Aldo Ajò mette a disposizione i propri forni ad Aligi Sassu che vi realizza alcuni rivestimenti in mosaico ceramico, destinati ad una pavimentazione navale e, tra il 1957 e il 1959, sempre a mosaico, la pavimentazione dell'abside della chiesa parrocchiale di S. Elia di Cagliari.
Negli anni Cinquanta collabora con la manifattura anche un'anonima decoratrice, conosciuta con lo pseudonimo di Signorina di Gubbio, dalle grandi capacità espressive.

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