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Enrico BAJ  QUOTAZIONI

Il pittore Enrico Baj nasce a Milano nel 1924 e studia all'Accademia di Brera insieme a Giovanni Crippa e Giovanni Dova.
Nel 1951
esordisce come pittore a Milano alla Galleria San fedele e fonda con Dangelo e Dova il "Movimento Nucleare".
Nel 1954 prende parte al "Mouvement International pour une Bauhaus Imaginiste".
Si accosta all'arte ceramica nei primi anni Cinquanta stimolato da
Lucio Fontana che, nel 1954 gli procura un lavoro presso la manifattura "M.G.A." dei Mazzotti di Albisola.
Due anni dopo, terminata l'esperienza nella fornace dei Mazzotti, Baj rimane ad Albisola e utilizza per la cottura dei suoi lavori le fornaci della "
Ce.As.".
L'esperienza della ceramica è per Enrico Baj un punto di riferimento che gli permette di passare dalla bidimensionalità della materia pittorica alla ricerca della sperimentazione di nuovi materiali.
Nel 1954 organizza, insieme a
Asger Jorn, Sergio Dangelo, e Tullio d'Albisola la manifestazione "Incontri Internazionali della Ceramica" alla Galleria del Vasaio in Albisola.
La mostra viene riproposta nello stesso anno alla X Triennale di Milano.
Nel 1955 è presente, con Dangelo e Jorn, alla collettiva di ceramica tenuta alla Galleria Alt di Alessandria presentata da
Aligi Sassu.
Nello stesso anno prende parte, con una piastra a rilievo raffigurante un "Bambino con le braccia levate", al "I° Festival International de la  Cèramique" di Cannes.
in questi anni l'artista si emancipa dai vincoli della materia e realizza le prime vere e proprie sculture.
Tra il 1955 e il 1956 Baj adatta il motivo nucleare della macchia, tipico della sua attività pittorica, ad una serie di ceramiche, servizi da tavola e piatti decorativi, realizzate per un laboratorio di Laveno.
Nel 1958 torna di nuovo ad Albissola e lavora, in sodalizio artistico con Sergio Dangelo, alla realizzazione di alcune sculture della serie "Teste delle montagne", un soggetto già svolto in pittura l'anno precedente.
A parte alcune opere realizzate per la "
Ibis" di Cunardo a partire dal 1956 l'artista abbandona la ceramica per dedicarsi esclusivamente alla pittura.
Nel 1960 espone alla Galleria Il Naviglio di Milano e l'anno successivo, sempre a Milano, alla Schwarz.
Nel 1963 partecipa alla VII Biennale d'Arte di San Paolo del Brasile e nel 1964 è alla XXXII Biennale di venezia
Nel 1971 partecipa ad importatnti collettive a Milano, Venezia e Chicago e nel 1971 il museo di Arte Moderna di Stoccolma ospita alcuni suoi lavori.
Nel 1974 è al Palazzo Reale di Milano e al Palais des Beaux Arts di Bruxelles.
Nel 1976 è nuovamente a Milano nelle sale del castello Sforzesco e nel 1977 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Nel 1978 il Museum of Arts di Indianapolis espone alcune sue opere.
Nel 1985 Enrico Baj torna alla ceramica realizzando presso la "
Cooperativa Ceramica Imola" alcuni piatti decorativi e soprattutto alcuni grandi pannelli costituiti da piastrelle ceramiche graffite o dipinte.
Successivamente collabora occasionalmente con la manifattura ceramica albisolese "
Fabbrica Casa Museo G. Mazzotii 1903" di proprietà di Bepi Mazzotti e con la "Pozzi Ceramiche" di Gallarate.
Nel 1991 a Faenza, presso la "
Bottega Gatti", Enrico Baj, assieme al figlio Andrea, realizza una serie di personaggi in ceramica policroma ispirati all'Orlando Furioso.
Nel 1992 alcuni suoi lavori sono esposti al museo di Arte Moderna di Ostenda.
Sempre a Faenza l'artista realizza il "Giardino delle delizie" una serie di quattro pannelli di grandi dimensioni ad altorilievo ispirati alla mitologia classica, cristiana e popolare.
Enrico Baj, trascorre gli ultimi anni della sua vita a Vergiate, in provincia di Varese, dove muore nel 2003.
Alcuni suoi lavori in ceramica sono oggi conservati nel Museo Mazzotti di Albisola.

 
  VIDEO
Incroci d'arte tra oggetto e soggetto

www.facebook.com/pages/Enrico-Baj/108043702551441?fref=ts

www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/autori/888/?sort=sort_date_int

www.settemuse.it/pittori_scultori_italiani/enrico_baj.htm

www.galleriagiraldi/baj.html