PALAZZI CERAMICHE (Soc. An. Ceramiche Palazzi - Manifattura Picena) |
QUOTAZIONI |
Dopo l'esperienza della "L.N.C.R."(Laboratorio Nuova Ceramica), conclusasi
nel 1922, Ferruccio Palazzi,
nel 1924, fonda la manifattura ceramica "Soc. An. Ceramiche
Palazzi" nei locali della ex "Fiamma" di Cesare
Antonio Civelli, nel Palazzo dei Piceni in piazza San Salvatore
in Lauro 5 a Roma.
Direttore della manifattura, che comprende anche una scuola di
ceramica, una galleria espositiva e uno studio di arredamento e
progettazione d'interni, è Roberto Rosati
con cui collaborano, più o meno saltuariamente, Duilio Cambellotti, Giulio
Rufa, Mary Pandolfi de Rinaldis, Enea Antonelli e
Virgilio Retrosi.
Nell'estate dello stesso anno la manifattura partecipa alla
Mostra Nazionale della Ceramica Moderna di Pesaro presentando
opere di Rufa, Cambellotti e Rosati.
Negli stessi locali di San Salvatore in Lauro viene fondata una
scuola per ceramisti dilettanti e professionisti dove insegnano
Giulio Rufa, Roberto Rosati e lo stesso Ferruccio Palazzi.
Nel 1923 la manifattura presenta alla Prima Mostra Romana di
Villa Borghese a Roma alcune ceramiche di Renato Bassanelli,
Umberto Bottazzi,
Eolo e Augusto Tidei.
Oltre alla produzione artistica dai forni di San Salvatore in
Lauro escono vasellame comune e lavori ispirati alla ceramica
etrusca, rinascimentale ed islamica.
Nel 1932 viene dato alla stampa, ad opera del Palazzi e dei suoi
collaboratori, il libro "Tecnologia della ceramica" e
nel 1934 esce il primo numero del mensile "C.S.C."
(Centro Studi Ceramici) che sarà pubblicato fino al 1937.
La manifattura, sotto varie diciture e marchi rimane attiva fino
al 1937 anno in cui a causa delle difficoltà economiche in cui
si trova l'impresa, Ferruccio Palazzi accetta di
trasferirsi in Etiopia con l'incarico di ricercatore di minerali
pregiati in Africa Orientale Italiana e consulente tecnico delle
imprese di costruzione.