L'antica manifattura
ceramica "Sebelin" è attiva a Nove, in provincia di
Vicenza, già all'inizio del Novecento, sotto la direzione di Nicolò Sebelin.
Presso la manifattura nel 1902 viene assunto come apprendista,
giovanissimo, lo scultore Arturo Martini
che qui familiarizza con la materia e realizza le sue prime
ceramiche.
Nel primo decennio del Novecento Teodoro Sebelin,
figlio di Nicolò, entra in fabbrica e si appassiona alla
ceramica ma lo scoppiare della Prima Guerra Mondiale costringe la
ditta a sospendere la produzione e Teodoro a partire per il
fronte.
Alla fine della guerra dopo varie esperienze in manifatture della
zona, nel 1921 Teodoro insieme a due suoi compagni d'armi Alessandro Zarpellon e Sebastiano Zanolli, anche loro discendenti di famiglie di
ceramisti, rimettono in piedi la manifattura sotto la ragione
sociale "Zanolli, Sebelin e Zarpellon".
Presto la ditta ottiene un buon successo di vendite sia sul
mercato nazionale che europeo e di oltre oceano e alla metà
degli anni Trenta lo stabilimento impiega ottantacinque
lavoratori e realizza una produzione oltre tremila modelli
diversi.
Nei primi anni Trenta con la ditta lavorano, tra gli altri, i
fratelli Giuseppe e Antonio Perdomello.