Il pittore, scrittore,
insegnante e ceramista Achille Calzi, fratello del ceramista Emilio, nasce a Faenza nel 1873 erede di una antica
famiglia di vasai faentini di cui si hanno notizie a partire
dalla fine del Seicento.
Apprende i segreti dell'arte della ceramica dal padre Giuseppe (1846-1908), detto Fafina, con il quale
collabora nella fabbrica Farina e di cui, nel 1905, diviene direttore artistico,
succedendo a Tommaso Dal Pozzo.
Nel 1890 si diploma alla Scuola di Arti e Mestieri di Faenza e si
iscrive all'Istituto di Belle Arti di Firenze
Dopo un periodo trascorso a Firenze, dove lavora presso la "Fornaci San Lorenzo" di Galileo Chini,
si trasferisce a Matera e qui si dedica alla didattica ottenendo
nel 1900 la titolaritą alla cattedra della Scuola di Arti e
Mestieri di Potenza.
Nel 1904 torna a Faenza e due anni dopo riceve l'incarico di
direttore della Pinacoteca Comunale.
Nel 1905, alla morte di Tommaso Dal Pozzo, ne rileva l'incarico
di direttore artistico della "Fabbriche
Riunite" che detiene fino
al 1909
Nel 1906 presenta mobili e ceramiche all'Esposizione di Ravenna e
un grande quadro ad olio all'esposizione d'Arte di Milano
Nel 1908 comincia ad insegnare nella scuola di disegno T. Minardi
e l'anno successivo ne diviene direttore.
Pittore di grandi qualitą nel 1911 realizza per la mostra
Artigianale e Etnografica di Roma la ricostruzione, sia esterna
che interna, di una fabbrica di ceramica del Cinquecento,
"Il Maiolicaro Faentino", dove la manovalanza, in abiti
d'epoca, sforna ceramiche di gusto rinascimentale che riscuotono
un enorme successo in tutto il mondo.
Nel 1914 apre un laboratorio di ceramica in vicolo Roma Nuova,
ora vicolo Borsieri, rimasto aperto fino alla sua morte, dove tra
i collaboratori ha anche Arturo
Martini
Nel 1915 lo troviamo tra i maestri ceramisti che collaborano con
la "Societą Ceramiche Faentine".
Nel 1916 si sposa e l'anno successivo, con la nascita della
figlia, decide di mettersi per conto proprio e, con l'aiuto del
fratello Emilio e la
collaborazione tecnica di Anselmo
Bucci e Domenico
Liverani, realizza un piccolo
laboratorio, denominato "Calzi
Ceramiche" in alcuni locali
di via Roma Nuova, a Faenza.
Nel 1919 Achille Calzi muore, ucciso dal virus della spagnola, a
soli 46 anni, lasciando, tra le altre opere, alcune ceramiche
istoriate, alla maniera dei Fontana d'Urbino, che sono oggi
conservate al Museo di Faenza.
www.treccani.it/enciclopedia/calzi-achille-junior_(Dizionario_Biografico)/
www.artribune.com/2014/02/largo-al-liberty-a-forli-larte-nuova-di-centanni-fa/2-694/