Nicolò Sebelin, discendente da un'antica
famiglia di vasi novesi è titolare della manifattura di famiglia
"Sebelin"
già nell'ultimo decennio dell'Ottocento.
Nel primo decennio del Novecento Teodoro, figlio di Nicolò, entra in fabbrica e si
appassiona alla ceramica ma lo scoppiare della Prima Guerra
Mondiale costringe la ditta a sospendere la produzione e Teodoro
a partire per il fronte.
Alla fine della guerra si riaccendono i forni della ditta e nel
1921 Teodoro insieme a due suoi compagni d'armi Alessandro
Zarpellon e Sebastiano
Zanolli, anche loro discendenti
di famiglie di ceramisti, rimettono in piedi la manifattura sotto
la ragione sociale "Zanolli, Sebelin e Zarpellon".
Presto la ditta ottiene un buon successo di vendite sia sul
mercato nazionale che europeo e di oltre oceano e alla metà
degli anni Trenta lo stabilimento impiega ottantacinque
lavoratori e realizza una produzione oltre tremila modelli
diversi.