FANTECHI Ceramiche (S.I.F.M.A.) |
QUOTAZIONI |
Nel 1896 il fiorentino Egisto Fantechi
(decoratore in porcellana), con l'aiuto economico del padre
imprenditore edile, rileva la fabbrica di maioliche artistiche
"Società Industriale" di Sesto Fiorentino e in
società con Ugo Zaccagnini
(modellatore), Francesco Grassi
(pittore di maioliche), Augusto Fantini
(fornaciaio), Luigi Ceccherini
(pittore e decoratore), Paolo Banchelli
(pittore) e Giuseppe Conti
(formatore), fonda la manifattura ceramica "S.I.F.M.A." (Società Industriale Fabricazione
Maioliche Artistiche), specializzata nella produzione di
ceramiche istoriate ispirate alla tradizione italiana
rinascimentale.
Nel 1902 arriva il primo riconoscimento e la ditta ottiene una
medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Lille, in
Francia.
Nel 1906 rileva tutte le quote della società, da alla
manifattura la ragione sociale "Fantechi Ceramiche" e
realizza una produzione con decori in stile Liberty di alta
qualità, oltre a proseguire la serie di plastiche e decori
ispirati a modelli della tradizione rinascimentale.
Nel 1910 la ditta apre un punto vendita a Firenze, in via della
Vigna Nuova, e questo gli permette di incrementare la produzione
e assumere nuovi collaboratori cosi che l'anno successico
l'organico della ditta raggiunge le 26 unità.
Nello stesso anno apre un negozio anche a Prato, il "Gran
Bazar di Prato" sorta di moderno grande magazzino dove
commercializza non solo ceramiche.
Dopo i difficili anni della guerra negli anni Venti tenta di
rinnovare la produzione realizzando decori di stile novecentista
e assume presso la manifattura giovani artisti tra cui Mario Filippucci,
Enzo Ceccherini,
figlio di Luigi, e Guido Colucci.
Nel 1927 le maestranze raggiungono il numero di 40 e a partire
dai primi anni Trenta la ditta si avvele della collaborazione
come modellista dello scultore Giuseppe Piombanti Ammannati.
Alla morte di Egisto, avvenuta nel 1933, la fabbrica passa ai
figli Mario e Renato.
A metà degli anni Trenta la fabbrica occupa circa quaranta
operai ed è dotata di moderni forni, torni e macchinari
elettrici.
Nel secondo dopoguerra la gestione della ditta passa a Folco ed
Enzo Fantechi e collabora con la manifattura il pittore Ruggero Vannucci.
La produzione della manifattura, che rimane attiva per opera
degli eredi di Egisto fino al 1961, viene presentata in numerose
mostre nazionali ed internazionali e la ditta esporta all'estero
la maggior parte dei manufatti realizzati.
www.italianpotterymarks.forums.org/history-of-the-egisto-fantechi-ceramics-factory-t75.html