Il ceramista faentino David
Servadei, figlio del ceramista Dante e pronipote di Riccardo
Gatti, collabora con il padre
alla gestione della "Bottega
Gatti" di Faenza dal 1972,
anno della morte di Riccardo Gatti.
Dalla seconda metà degli anni Ottanta, divenuto titolare della
fabbrica, riprende la vecchia tradizione di famiglia e apre le
porte della manifattura alla collaborazione con alcuni grandi
artisti come Ugo Nespolo, Enrico Baj, Sebastian Matta,
Alberto Burri e Arman.
Nel 1993 la "Bottega Gatti" ospita la pittrice romana Giosetta
Fioroni la quale realizza nelle
fornaci di Davide Servadei alcuni dei suoi cicli di opere
ceramiche quali "i Teatrini", "le Sedie" e
"le Case" oltre ad alcuni piatti e formelle da muro.
Nel 1994 è la volta di Luigi Ontani che
si avvale della collaborazione di Servadei per la realizzazione
di alcune sculture, ispirate alla figura classica, a grandezza
naturale dal titolo "Ermestetiche", che vengono esposte
nella sala personale che l'artista allestisce alla Biennale di
Venezia.
Nel 1995 è nuovamente Giosetta Fioroni ad avvalersi della
collaborazione di Servadei nella realizzazione del ciclo ceramico
ispirato all'opera di William Shakespeare.
A partire da queso stesso anno anche Giacinto
Cerone si avvale della
"Bottega Gatti" per la realizzazione delle sue
ceramiche.
E' Presidente Nazionale di Confartigianato Ceramica.