Richard DOLKER | QUOTAZIONI |
Il ceramista tedesco
Richard Dolker, attivo a Vietri sul Mare, in provincia di
Salerno, a partire dal 1923, nasce a Shomberg nel 1896, figlio di
un pastore evangelico.
Dolker è tra gli artefici della rinascita della ceramica
vietrese del primo dopoguerra.
Dopo aver studiato alla Scuola di Arti e Mestieri di Stoccarda,
studi interrotti dalla sua chiamata alle armi nel primo conflitto
mondiale, e dopo numerosi viaggi in Italia, iniziati nel 1921,
dopo un soggiorno in sicilia e una visita a Capri, giunge a
Vietri nel 1923 e, casualmente si avvicina alla ceramica
visitando la fabbrica "Avallone" nella quale, essendosi presentato come
pittore, viene invitato a decorare alcuni piatti.
Tra il 1924 e il 1926 viaggia tra sardegna e Tunisia e quando
rientra a Vietri Viene chiamato dall'industriale Max
Melamerson a dirigere la sua
manifattura ceramica "I.C.S."
In questi anni collabora saltuariamente con la manifattura
ceramica vietrese "Fontana Limite"
di proprietà del tedesco Gunther
Studemann.
Affascinato dalla materia subito dopo questa esperienza,
conclusasi tra l'altro in maniera burrascosa, Dolker apre a
Vietri un proprio piccolo laboratorio di decorazione ceramica.
L'anno successivo, dopo alcuni mesi trascorsi a visitare la
Sardegna, chiama a collaborare con lui la modellatrice tedesca Hilde
Rauberling che rimane con lui
circa un anno.
In questi anni invita numerosi artisti di area tedesca a
trascorre periodi più o meno lunghi in costiera Amalfitana che
ripagano l'ospitalità realizzando alcuni modelli o decori. Tra
questi ricordiamo Gertrud Colsman,
Grete
Bosse, Sophie
van Stolk (socia di Gunther
Studermann alla "Fontana Limite"), Gertrud
Kudielka, Maxim Koler, Annemarie Hennings, Heim Sieger, Horbiger, Olga Daiber, Werner
Kohler.
Nel 1927 sposa la ceramista tedesca Elle
(Elsie) Schwarz, da lui assunta
nel laboratorio pochi mesi prima come modellatrice.
In quegli anni realizza una produzione ispirata a soggetti tratti
dalla tradizione popolare locale, rinnovando il tradizionale
cromatismo e la classica iconografia ma salvaguardando il piu
importante strumento espressivo costituito dal deciso contrasto
dei colori accostati senza sfumature e senza mezzeombre.
Tra gli altri collaboratori di Dolker ricordiamo Otto Kunz, Otto Hverbeck, Elisabeth
Vomel, Elisabeth
Schweizer e Lena
Hagstotz.
In quegli anni sono numerosi gli artisti di area nord europea che
venuti a conoscenza dell'attività di Dolker a Vietri, scendono
in Italia per visitare la colonia tedesca di Vietri, tra questi Gertrud
Kudielka e Maxim Koler
Nel 1927 inizia la collaborazione di Dolker con la manifattura
vietrese "I.C.S." di Max
Melamerson ma poco tempo dopo
lascia la manifattura per gravi contrasti con il titolare.
Nel 1929 rileva il laborotorio "D'Amico
Ceramiche", del Cav.
D'Amico, in località Molina, dove oltre alla ceramica inizia,
aiutato dalla moglie Elsie, a produrre batik.
Nel 1933 Richard Dolker e la moglie Elle si trasferiscono a Luino
sul lago di Maggiore.
Intorno alla metà degli anni Trenta torna definitivamente in
Germania, a Kohlgraben, dove si dedica all'insegnamento.
Nel 1940 è richiamato alle armi e inviato sul fronte russo dove
viene fatto prigioniero.
Rilasciato nel 1946 a causa delle gravi condizioni di salute
torna in Germania, dove si occupa di didattica e lavorazione dei
batik.
Dolker è considerato il capogruppo della colonia degli artisti
del Nord Europa, conosciuti come i "Tedeschi di
Vietri", che tra gli anni Venti e l'inizio della seconda
guerra mondiale, animano Positano e le cittadine della costiera
amalfitana contribuendo fortemente al rinnovamento della
tradizione artistica e ceramica locale.
Richard Dolker, che firma le sue ceramiche con l'anello di
Moebius sormontato da una croce, muore a Kohlgraben nel 1955.
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a |
www.enricocamponi.com/portfolio/dolker
http://storia.borsaturismo/villa_guariglia/villag.htm
http://aachen-salerno.blogspot.it/2009/05/la-ceramicavietresedie-vietri-keramic.html