Il ceramista e scultore
romano Francesco Di Cocco (1900-1989) dopo gli studi
all'Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua esperienza con
la ceramica presso lo studio dello scultore e ceramista Alfredo
Biagini a Roma.
Dopo alcuni mesi trascorsi tra Roma e Parigi, nel 1925 esordisce
alla III Biennale di Roma e l'anno successivo espone i suoi
lavori alla I Mostra del Novecento Italiano
Tra il 1928 e il 1938 lavora come ceramista e decoratore presso
la manifattura la "Fenice", in Albisola, di proprietà di Manlio
Trucco e si mette in luce per il
sapiente uso dei colori a lustro con riflessi metalici su lavori
in maiolica generalmente forgiata a stampo o a colaggio.
Sul finire degli anni Venti aderice al movimento futurista
albisolese.
Nel 1931 partecipa, con alcune maioliche, alla I Mostra
Internaziona d'Arte Sacra Moderna di Padova ed è presente alla
Quadriennale di Roma
Nel 1933 Antonio Marcon
presenta alla IV Triennale d'Arte di Monza alcuni vasi realizzati
su suo disegno.
Durante gli anni Trenta è presente a tutte le Triennali d'Arte
di Milano.
Collabora poi, in modo saltuario, con le manifatture albisolesi
"M.G.A." e,
dal 1932 con "La Casa dell'Arte".
Gli anni del fascismo e delle leggi razziali lo vedono in
America, prima a New York, poi in messico e in California.
Torna in Italia, nel 1969 e da allora si
dedica esclusivamente alla pittura.