La fabbrica ceramica
"Florio" viene fondata dall'armatore Ignazio Florio, a
Palermo, nel 1882 con il fine principale di produrre stoviglie da
utilizzare sulle navi da crociera della flotta di famiglia.
Nel 1900 la ditta presenta la sua produzione all'Esposizione di
Palermo.
in questi anni la fabbrica è diretta da Augusto Mèly al quale
succede, nel 1908, l'architetto Norman Olsen.
La ditta partecipa presenta i suoi prodotti per la prima volta
all'Esposizione Universale Promotrice di Belle Arti di Palermo
del 1900.
Nel 1902 la fabbrica è presente all'Esposizione Agricola di
Palermo e alla Mostra della Città.
Dall'inizio del '900 la fabbrica si avvale della collaborazione
del grande architetto del Liberty italiano Ernesto Basile.
In quegli anni con la fabbrica collaborano anche, l'architetto Mario Rutelli,
il pittore Ettore Maria Bergler, gli scultori Griffo e Antonio
Ugo, il pittore e decoratore Rocco Lentini.
Nel 1910 la fabbrica viene trasferita in via Serradifalco e
vengono aperti, sempre a Palermo, due negozi, in piazza S.
Giacomo e in piazza Giovanni Meli, per la vendita al pubblico.
Intorno alla metà degli anni Trenta il ruolo di direttore
artistico della manifattura viene affidato al ceramista ravennate
Giovanni Morelli.
Alla fine degli anni Venti la "Florio", già da tempo
rimasta improduttiva, viene assorbita dalla "Richard-Ginori" ma l'operazione si rivela sbagliata e
alcuni anni dopo la fabbrica ricompare sotto il nome di "S.
A. Siciliana Ceramica", ma le difficoltà di vendita della
produzione inducono la ditta a commercializzare alcune opere
sperimentali, come alcune rare ceramiche futuriste di Pippo
Rizzo, cotte presso il
laboratorio faentino di Mario Ortolani,
di grande interesse.
Il marchio, non sempre presente, è costituto dal simbolo grafico
del cavalluccio marino.