Lo scultore fiorentino
Vittorio Trentacoste, alla fine dell'Ottocento, entra a far parte
come socio, della manifattura fiorentina "Arte della Ceramica" di proprietà di Galileo
Chini, del cugino Chino Chini, di Giovanni
Vannuzzi, Giovanni
Montelatici e Vittorio
Giunti.
Con il suo ingresso la manifattura arricchisce la produzione con
un settore dedicato alle piccole sculture d'arredamento.