Giuseppe Fiumi nasce a Faenza nel 1892.
Abile lavorante di ruota e tornitore inizia la sua attivitą
presso la fabbrica "Minardi".
Nel 1915 č chiamato alle armi e al termine della guerra riprende
il suo posto di lavoro.
Nel 1922 la "Minardi" chiude e Giuseppe Fiumi, insieme
al fratello Enzo, al
ceramista pesarese Achille Wildi e
con l'apporto del socio finanziatore Napoleone Grandi, prende in
affitto dal comune di Faenza una ex caserma in via Croce 6 dove
fonda la manifattura "Nuova Ca' Pirota"
Nello stesso anno conosce il ceramista faentino Francesco
Nonni che realizza alcune opere
nella sua fornace.
L'anno successivo Achille Wildi lascia Faenza e dopo poco
Napoleone Grandi muore e la manifattura rimane ai fratelli Fiumi.
Nella seconda metą degli anni Venti collabora con la ditta Fausto
Dal Pozzo.
Alla prima metą degli anni venti la manifattura ottiene un buon
successo commerciale relizzando opere di sapore classico e
tradizionale e nel 1929, grazie ai successi ottenuti, apre anche
un negozio in via Marini, ma poco tempo dopo, a causa della
dilagante crisi economica, la fabbrica non č in grado di pagare
gli stipendi ai collaboratori e anche il fratello Enzo č
costretto ad abbandonare l'attivitą.
Giuseppe Fiumi, pur di mantenere in opera l'azienda č costretto
a vendere sotto costo e nel 1933 chiude definitivamente, vende
tutto a Domenico Emiliani
e va a lavorare, come decoratore presso la fabbrica faentina Trerč.
Con la chiusura della Trerč, Fiumi lascia Faenza e si
trasferisce a San Marino, prima presso la manifattura "Casali" poi presso la fabbrica del professor Luigi Masi dove lavora fino al 1951 quando, dopo una breve
esperienza presso la "Marmaca" fonda, nel 1952, insieme ad alcuni soci,
tutti ex dipendenti della "Marmaca", la manifattura
ceramica "Titano",
che dirige fino alla sua morte avvenuta nel 1965.