L'artista genovese,
precocemente scomparso, Gian Silvio Agostoni, in arte Cirillo,
prima di avvicinarsi alla ceramica si dedica alla creazione di
giocattoli di legno in stile futurista, per i quali nel
1923, anno della sua morte, viene premiato alla Biennale di
Monza.
Pittore e ceramista vicino al movimento futurista albisolese
collabora, all'inizio degli anni Venti, con Manlio
Trucco, producendo, nei
laboratori della "Fenice" e poi in quelli de "La Casa dell'Arte"
di Giuseppe Agnino
e dei fratelli Angelo e Giulio
Barile in Albisola Capo, alcune
ceramiche futuriste, di cui ad oggi non sono stati rinvenuti
esemplari, definite "indiavolate" da Adelina
Zandrino nel necrologio a lui
dedicato e apparso sul quotidiano "Il Piccolo" di
Genova del 5 novembre 1923.