Luigi Pinto viene chiamato a collaborare, nel 1937, con la
manifattura per la produzione di maioliche artistiche napoletana
la "Ceramica
di Posillipo", di proprietà di Antonio De Val, con
l'incarico di addetto alle cromie, alla modellazione e agli
smalti che lui stesso prepara.
A partire dal 1938 collabora con la manifattura napoletana "I Due
Fornaciari", di Giuseppe
Macedonio e Romolo
Vetere, assumendo l'incarico di consulente tecnico.
Nel 1940 progetta per la manifattura un nuovo forno della
capacità di due metri cubi dove poter cuocere i grandi segmenti
scultori realizzati su progetto di Antonio De Val ed eseguiti da Paolo Ricci ed Edoardo Giordano,
destinati alla decorazione dell'interno del bar del complesso
ristorante-piscina della VI Triennale d'Oltremare del 1940.
All'inizio degli anni Cinquanta Luigi Pinto è chiamato a
dirigere la manifattura "Ceramiche
Artistiche Napoletane"