Pittore e scultore, nato a Viareggio nel 1894, inizia la sua
attivitą di ceramista nei primi anni Venti in Francia, presso
una manifattura di Oissel, in Normandia.
Nel 1928, attratto dalla tradizione fittile locale, arriva a
Civita Castellana, nel viterbese, dove si ferma fino ai primi
anni Trenta e dove collabora con diverse manifatture locali.
Nella cittą Falisca realizza alcune opere, spesso ispirate alla
scultura toscana del XV° secolo, destinate a decorare la
cittadina e i suoi luoghi di culto.
Collabora in questi anni, come modellista esterno, con la "Crestoni", la
"Marcantoni"
e la "F.A.C.I."
Presso le manifatture civitoniche realizza numerosi modelli
ispirati allo stile 1925, con il quale era venuto a contatto
durante i sei anni trascorsi in Francia, ed alcuni lavori in un
garbato stile futurista.
Nel 1929 Francesconi č presente con la scultura Vecchio
alla Prima Mostra del Sindacato fascista Laziale tenutasi a Roma,
al Palazzo delle Esposizioni.
Nel 1931 realizza il busto del notaio Ulderico Midossi, fondatore
della Scuola Professionale per la Ceramica di Civita Castellana,
fuso in bronzo da Giuseppe Sacchetti e posto nel giardino
dell'Istituto d'Arte della cittą.
Negli stessi anni č chiamato anche a realizzare numerosi
ritratti.
Nella seconda metą degli anni Trenta lo troviamo a Chieti dove
fonda la scuola per ceramisti "Teatina Ars" e collabora
con la manifatture "Bompelli"
e "Bozzelli"
di Rapino.
Tra il 1958 e il 1968 lo troviamo nuovamente a Civita Castellana
dove collabora a lungo con la manifattura "M.A.I.S.C." e produce
anche alcuni modelli per la vassellanese "Misciatelli".
Muore a Civita Castellana nel 1970
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