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Osvaldo BARBIERI   

Pittore autodidatta, Osvaldo Barbieri, in arte Bot (Barbieri Osvaldo Terribile), nasce a Piacenza nel 1895.
Dopo una breve frequentazione all'Accademia Ligustica di Genova e un periodo trascorso a Piacenza si trasferisce a Milano dove aderisce al secondo Futurismo.
Nel 1928 esordisce come pittore, ancora classico, in una collettiva allestita da "Gli Amici dell'Arte".
Nel 1930 e nel 1932 partecipa alla Biennale d'Arte di Venezia e negli stessi anni alle Quadriennali romane e alle mostre futuriste e aerofuturiste di Milano e Roma.
Si avvicina alla ceramica collaborando, intorno alla metā degli anni Trenta, con la manifattura savonese "
C.A.S." e realizzando, tra l'altro, alcuni stilizzati decori di ispirazione floreale e naturalistica su ceramiche disegnate da Giovanni Acquaviva.
Opera in Libia un paio d'anni, ospite di Italo Balbo, nel 1939 č di nuovo in Italia e dal 1942 divide lo studio con il pittore Luciano Ricchetti.
Nell'arco della sua attivitā artistica oltre alla pittura e alla ceramica si dedica anche alla scultura e alla xilografia.
Nel 1951 partecipa alla Quadriennale di Roma.
Negli anni Cinquanta trascorre un periodo ad Albisola dove cuoce alcune opere, di carattere polimaterico, presso le fornaci di Ivos Pacetti.
Muore a Piacenza nel 1958.

Nel 1980 l’Amministrazione Comunale di Piacenza gli dedica una mostra in Sant’Agostino.
Alcuni suoi dipinti sono conservati nella Galleria Ricci Oddi di Piacenza.

   

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