Germano Sartelli nasce ad Imola nel 1925.
Inizia a lavorare ancora bambino presso il laboratorio di
falegnameria di Gioacchino Meluzzi, apprendendo l'arte
dell'intaglio.
Appena ventenne gli viene affidato l'incarico di restaurare le
sculture in marmo del ponte cittadino sulla via Emilia.
Dal 1948 inizia l'attivitą di scultore e dalla metą degli anni
Cinquanta comincia ad inserire nelle sue opere materiali
eterogenei che spaziano dagli stracci ai mozziconi di sigaretta,
dal filo di ferro arruginito alle ragnatele.
In questi anni entra in contatto con l'ambiente artistico
bolognese e nel 1958 espone per la prima volta le sue opere al
Circolo di Cultura di Bologna.
Alla fine degli anni Cinquanta inizia ad insegnare pittura ai
pazienti dell'Ospedale Psichiatrico Luigi Lolli di Imola, dove
fonda il laboratorio di Arteterapia, che dirige fino agli anni
Ottanta.
Nel 1962 il Ministero per la Pubblica Istruzione gli conferisce
il Premio per la Scultura e nel 1964, su invito di Afro e Lucio Fontana, partecipa alla
XXXII Biennale d'Arte di Venezia.
Negli anni Novanta si avvicina all'arte fittile realizzando
alcune opere presso la manifattura ceramica faentina "Bottega Gatti"
Nel 1994 la Pinacoteca di Imola organizza una grande mostra
antologica e nello stesso anno tiene una personale alla Galleria
De' Foscherari di Bologna.
Nel 1997 partecia alla mostra "Dadaismi-dadaismo" di
Verona e nel '98 presenta alcuni lavori nella collettiva
"Arte Italiana: materiali anomali" allestita alla
Galleria d'Arte Moderna di Bologna.