Ceramista attivo a Faenza tra la fine degli anni Venti e il
1930
Considerato un grande innovatore della produzione faentina
collabora con Maurizio
Korach, direttore del laboratorio tecnologico dell'Istituto
Ballardini, con cui realizza nuovi smalti, detti strappati.
Nei dieci anni anni precedenti il secondo conflitto mondiale,
affianca all'attivitą artistica quella didattica come insegnate
all'Istituto d'Arte "F. Faccio" di Castellamonte, nel
dopoguerra torna definitivamente a Faenza e continua la sua
ricerca in campo ceramico solo per alcuni anni
Muore a Faenza nel 1962.