Gigi CHESSA | QUOTAZIONI |
Pittore, architetto, scenografo, designer e ceramista di fama
mondiale Gigi (Luigi Maria Giorgio) Chessa nasce a Torino nel
1898.
Avviato all'arte dal padre Carlo frequenta, negli anni della
prima guerra mondiale, l'Accademia Albertina, allievo di Felice Casorati.
Nel 1920 si trasferisce con la famiglia ad Anticoli Corrado.
Dal 1922 comincia a collaborare come designer di mobili, tappeti
alla manifattura "Lenci"
di Torino, non ancora produttrice di ceramiche.
Dal 1923 si occupa anche dell'allestimento degli stands
"Lenci" alla varie mostre nazionali ed internazionali
ricevendo un primo premio per l'allestimento alla Biennale di
Monza del 1923 e partecipa come pittore alla quadriennale di
Torino.
Nel 1925 è presente all'Esposizione Internazionale di Arti
Decorative di Parigi.
Nello stesso anno riceve l'incarico di ristrutturare il teatro di
Torino per l'inaugurazione del quale disegna anche scenografia e
costumi dello spettacolo "L'Italiana in Algeri".
Grazie al successo ottenuto nel 1926 viene chiamato a lavorare
per il Metropolitan Theatre di New York e l'anno successivo gli
viene assegnata la cattedra di Scenografia alla Scuola Superiore
di Architettura di Torino.
Nel 1927 partecipa alla III Biennale di Monza (dove presenta
l'allestimento di una farmacia), all'Exposition d'Artistes
Italiens Contemporaines di Ginevra e alla Promotrice di Torino.
Nel 1928 espone in un ampio spazio a lui dedicato, alla Biennale
di Venezia.
Nello steso anno la "Lenci" inizia la sua produzione di
ceramiche e Gigi Chessa si avvicina per la prima volta alla
materia riportando in ceramica alcuni disegni da lui realizzati
tra il 1923 e il 1925.
Negli anni successivi si rivela uno tra i più prolifici e
interessanti artisti collaboratori della manifattura ceramica
torinese.
Nel 1929 fonda, insieme ai colleghi Levi Galante, Menzio,
Paulucci e Jessie Boswel il "Gruppo dei Sei di Torino",
che costituisce una sorta di contraltare neo-espressionista al
dilagante Novencetismo.
Il gruppo espone, tra il 1929 e il 1930, a Genova, Torino e
Milano.
E' presente alla XVI e XVII Biennale di Venezia.
Gravemente malato inizia a ridurre la sua attività espositiva
rinunciando alla Quadriennale di Roma e alla mostra alla Galleria
Bardi.
Nel 1933 è presente con un progetto architettonico di gruppo, la
"Sala d'Estate", alla V Triennale di Milano.
Gigi Chessa muore a Torino nel 1935.
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