Il pesarese Renato Bertini,
nato nel 1939, ancora studente presso la locale scuola d'Arte,
inizia giovanissimo a lavorare come decoratore presso la
manifattura "Molaroni"
di Pesaro.
Nel 1954, due anni prima di diplomarsi, esegue presso la
manifattura pesarese, due grandi pannelli ceramici commemorativi
della lotta dei partigiani marchigiani.
Nello stesso anno vince il premio Ministero Industria e Commercio
con un vaso oggi conservato al Museo Internazionale della
Ceramica di Faenza.
Nel 1956 si diploma all'Istituto d'Arte di Pesaro che gli assegna
il premio Ugolini per la ceramica
Nel 1958 si sposta presso la manifattura di maioliche artistiche
"Baratti"
nella stessa cittą, ma poco dopo abbandona la ceramica per
dedicarsi alla pittura.
Negli ultimi anni del decennio vince numerosi premi e partecipa a
mostre e concorsi internazionali come Faenza, Vicenza, la
Triennale di Milano, Gubbio, Gualdo Tadino e Firenze.
A partire dal 1963 si trasferisce in Svizzera, a Zurigo, dove
rimane fino al 1966, alternando poi i luoghi della sua arte tra
Zurigo e Pesaro.
Tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta si
riaccende in lui la passione della ceramica e apre un laboratorio
a Pesaro, in via Cecchi 70, dove produce oggetti d'arte e
d'arredamento in terracotta ingobbiata e maiolicata.
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