Il pittore Cesare Andreoni
si avvicina all'ambiente futurista milanese intorno alla metà
degli anni Venti aderendo al gruppo a cui fa capo Filippo Tommaso
Marinetti.
Nel 1929 presenta in una mostra a Bolzano la sua produzione di
"creazioni applicate all'arredo e alla moda"
Nel 1930 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e
l'anno successivo è presente alla Mostra Futurista di
Aeropittura e Scenografia alla Galleria Pesaro di Milano.
Nel 1932 partecipa alla mostra "Enrico Prampolini e les
aeropeintres futuristes italiennes" ed è di nuovo alla
Biennale di Venzia.
Nel 1933 espone alcuni lavori alla Galleria Pesaro di Milano
nell'ambito della Mostra Futurista in onore di Umberto Boccioni,
alcune sue opere sono presentate alla Exposition des Futuriste
Italiennes di Parigi e partecipa alla Triennale di Milano
In quello stesso anno si avvicina all'arte della ceramica e
prepara, insieme a Renato Righetti, i cartoni, su disegno di Fillia, per la realizzazione, da parte degli
stabilimenti "Ceramica Ligure"
di Ponzano Magra, di alcuni mosaici ceramici destinati al Palazzo
delle Poste di La Spezia.
Nel 1934 è presente alla Mostra di Plastica Murale di Genova con
un bozzetto in stile futurista dal titolo "Nuotatori"
da realizzarsi in mosaico di tessere ceramiche e destinato ad una
piscina ed espone di nuovo alla Biennale d'Arte di Venezia.
Nel 1935 è chiamato a partecipare alla Quadriennale di Roma.
Nel '36 e nel '38è di nuovo a Venezia e nel 1939 partecipa per
la seconda volta alla Quadriennale di Roma.
Nel 1940 partecipa alla Triennale di Milano.
Nel 1941 allestisce una personale, presentata da Marinetti, alla
Famiglia Artistica.
Partito per il fronte viene fatto prigioniero in Russia e al
termine della guerra, ritornato in Italia segnato nel fisico
dalla prigionia, continua la sua produzione artistica fino al
1961, anno della sua morte.