Ottorino Del Vivo,
assieme ai fratelli proprietari di una vetreria, rileva, nel 1927
la fabbrica di ceramiche "Tonietti
& C." di Sesto
Fiorentino, già di proprietà di Umberto
Papi e Torquato Tonietti,
divenendone socio accomandatario e mutandone la ragione sociale
in "Del Vivo Ceramiche".
La fabbrica, denominata nel dopoguerra "La
Fabbrichina", dopo un primo perido caratterizzato dalla
produzione di ceramica artistica negli stili tradizionali
robbiano e raffaellesco, limita la produzione alla porcellana per
stoviglieria, servizi da tavola, da té e da caffè.
La ditta viene ceduta, ad un gruppo di dipendenti riunitisi in
cooperativa, nel 1952.