Rosanna BIANCHI | QUOTAZIONI |
Nata a Milano nel 1929 Rosanna Bianchi dopo gli studi classici
e l'Accademia di Brera compie numerosi viaggi nelle città della
ceramica, inizia ad occuparsi di ceramica a partire dalla seconda
metà degli anni Cinquanta realizzando opere di ispirazione
arcaicista e informale.
Dopo alcune esperienze presso manifatture ceramiche di Vallauris
e finlandesi, nel 1957 torna in Italia e su incarico
dell'E.N.A.P.I. compie degli studi socio-etno-antropologigi sulla
tradizione ceramica popolare.
Nel 1957 e nel 1958 partecipa al Concorso Internazionale per la
Ceramica di Faenza, esperienza che ripeterà anche nel 1960 e nel
1964.
Nel 1958 apre uno studio a Milano in Corso Italia, dove ha modo
di conoscere Lucio Fontana,
Giovanni Dova e i fratelli
Giò e Arnaldo Pomodoro.
Proprio a Milano esordisce nel 1959 con una personale alla
galleria d'arte La Spiga.
Negli anni Sessanta i suoi lavori sono influenzati dalla corrente
artistica dello spazialismo fino ad evolvere negli anni Settanta
ed Ottanta in una ricerca scultorea concettuale e minimalista che
prevede l'uso, abbinato alla ceramica, di materiali eterogenei.
Nel 1960 è alla Triennale di Milano e nel 1962 esordisce
all'astero presentando alcune opere all'Esposizione
Internazionale della Ceramica di Praga, alla Mostra
dell'Artigianato Italiano di Helsinki e ancora a Copenhagen, a
Oslo, a Goteborg e a Stoccolma.
Gli anni a seguire la vedono affermarsi a livello internazionale.
Nel 1965 sposa il pittore Bobo Piccoli e nello stesso anno
partecipa a collettive a Tokio e a New York
Negli anni Sessanta e Settanta progetta alcune ceramiche per
"Richard-Ginori"
Nel 1972 è alla Biennale di Venezia
Nell'arco degli anni Settanta espone in ripetute personali alla
Galleria Il Sestante di Milano e progetta una serie di decori per
la "Rinascente", la "Pirex" e la "Richard-Ginori".
A partire dai primi anni Ottanta si dedica prevalentemente alla
plastica e alla scultura.
Nel 1989 è al Museo della Ceramica di Cerro (Laveno) con una
personale a Palazzo Perabò.
Nel 2010 il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza le
dedica una mostra antologica